LADY ASTORI, Ogni giorno per me è il 4 marzo. Ora...

20.03.2019 10:31 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
Fonte: VanityFair.it
LADY ASTORI, Ogni giorno per me è il 4 marzo. Ora...
FirenzeViola.it
© foto di Federico Gaetano

Intervistata da Vanity Fair, la compagna del compianto Davide Astori Francesca Fioretti ha rilasciato una lunga intervista nella quale ha parlato della sua nuova vita: "Gli amici mi domandano: “Ma il 4 marzo hai dormito?” e io penso che per me è il 4 marzo ogni giorno. Quattro marzo quando mangio, 4 marzo quando vado a dormire, 4 marzo quando compro un biglietto del treno, organizzo un viaggio e penso che accanto a me Davide non ci sarà più. Mi è caduta addosso una tragedia, una disgrazia così grande da cambiare per sempre la mia prospettiva sulle cose. È stato un anno straziante, difficile e impegnativo. Non credevo di essere così forte. Ho dovuto tirare fuori un’energia e un coraggio che non sapevo neanche di avere. Prima che Davide se ne andasse ero soltanto Frà, una ragazza della mia età. Più spensierata che matura. Poi il destino mi ha rapinato. Con un furto mi ha rubato all’improvviso tutto quel che avevo e sono diventata Francesca. Una donna che affronta sfide che non pensava di riuscire a superare. All’inizio, avevo paura di tutto. Per molti mesi non ho acceso la tv né ho dormito nella nostra stanza. Mi facevo accompagnare in bagno per lavarmi i denti, temevo di non essere più in grado di gestire mia figlia, ero terrorizzata dall’idea di volerle meno bene. Mi ha aiutato una psicologa infantile. Ci sono andata subito, il giorno dopo la morte di Davide. Ero in confusione totale. Lei mi ha aiutato a capire che il 4 marzo era finita un’intera esistenza e che avrei dovuto cominciarne una completamente nuova: “Se ti fa stare bene”, mi ha detto, “manda via tutti”. Le ho dato retta. Ho rassicurato parenti e amici, li ho fatti andare a casa, mi sono isolata e tornando a fare le cose di sempre, lentamente, ho ricostruito la mia stabilità.

Sulla sua carriera da attrice: "Il teatro è stata una salvezza. Mi fa concentrare su quello che sto facendo, su quello che voglio essere, sul piacere di interpretare un testo. Fare 8 ore di prove al giorno mi aiuta a essere integra. Provare e riprovare mi anima, mi riempie di una cosa soltanto mia, mi restituisce il lusso dell’integrità".

Sulla messa del 4 marzo a San Pellegrino: "Si è tenuta alle 8 di mattina e a quell’ora portavo Vittoria a scuola. Sono arrivata a funzione conclusa e nel primo pomeriggio, senza telecamere in chiesa, sono andata con suo padre e tre familiari a ricordarlo. Hanno scritto “la compagna non c’era” e si sono permessi di insinuare cose spiacevoli, di dire quello che avrei dovuto o non dovuto fare. Ma non mi hanno ferita perché a questo sistema, al “non so niente, ma giudico comunque”,  anche se con fatica, ho fatto il callo".