VISTA IN TRASFERTA, Viola spenti ma concreti
L'eroica impresa della nostra squadra in Europa League, è stata seguita da pochi e fortunati tifosi al Dnipro Arena, non solo per questioni logistiche ed economiche ma anche per la mancanza di organizzazione delle associazioni del tifo. Si riparte con il campionato, la delusione di aver visto sfumare la vittoria contro il Parma agli ultimi secondi brucia tanto, ma si guarda avanti. Il presente appunto, quello della gara all'Olimpico contro la Lazio nel posticipo domenicale. La distanza e il costo del biglietto in un orario diverso avrebbero portato nella capitale un numero maggiore di supporter viola. Partono da Firenze cinque pullman, pochi con mezzi propri, che insieme ai gruppi del centro Italia raggiungono il numero totale di 330 presenti nel settore ospite.
La prima giornata autunnale, grigia, piovosa, a tratti con scrosci temporaleschi ci accompagna dal primo pomeriggio. La solita sosta estenuante di quasi un'ora obbligata dalle forze dell'ordine alla barriera della capitale, la solita pazienza di chi come noi ormai, conosce ogni dettaglio per ogni singola trasferta. Sembra notte inoltrata quando siamo nella nostra parte di settore della Curva Sud, in tempo per assistere al riscaldamento dei portieri e a quello della squadra. Molti gli spazi vuoti, la presenza degli stuart esagerata, ma sembra evidenziare la piccola macchia viola data da bandiere e stendardi, dalle voci che rimbombano in alcuni istanti nell'imponente Olimpico.
Dopo il coreografico volo dell'aquila laziale, le squadre sono in campo, la Fiorentina si presenta in maglia viola e non la consueta da trasferta bianca. La formazione anche in questo caso, come ormai ci ha "abituato" mister Montella, risulta diversa da quella dell'ultima gara, il modulo è un 4-3-2-1, rientrano il capitano Pasqual e "Pepito" Rossi dopo i rispettivi infortuni, Cuadrado parte da titolare, si confermano Pizarro e il protagonista di "coppa" Ambrosini". Nella prima parte di gara si attacca sotto la curva laziale, le due squadre si nota dai primi minuti risentono delle fatiche d'Europa. I laziali sembrano più determinati, la prima parata importante è infatti di Neto su Perea e su Hernanes su un altro paio di conclusioni. Dalla parte opposta il nostro instancabile Borja Valero sfiora il goal ma senza fortuna,
alla fine gioca come punta... All'inizio della ripresa la gara sembra vivacizzarsi, ci sono azioni da entrambi le parti, Rossi impegna il portiere laziale Marchetti su palla inattiva, ma anche dal fronte opposto Floccari scalda le mani a Neto. Iniziano le sostituzioni, Vargas per Rossi, uno stanco Pizarro per Matos, Iakovenko per un Cuadrado non al meglio della condizione fisica, si va a concludere la gara senza una punta di ruolo, con il preciso obiettivo di contenere la Lazio. I cinque infiniti minuti di recupero un'autentica agonia, anche se negli ultimi secondi da un cross di Valero Iakolenko sotto porta non concretizza. Come la squadra anche i tifosi sono distrutti mentalmente e fisicamente. Si porta a casa un punto fondamentale che fa classifica anche se non ci sorride, le note liete arrivano dalla prestazione del nostro portiere di continuo sotto esame. La squadra ha dimostrato uno spirito di gruppo, ha saputo soffrire nella difficoltà della stanchezza fisica e nell'emergenza degli infortuni, spenti e poco brillanti ma alla fine concreti...