VISTA IN TRASFERTA, Un pari con l'amaro in bocca

a cura di Patrizia Iannicelli
01.02.2016 16:00 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
VISTA IN TRASFERTA, Un pari con l'amaro in bocca

Dopo la vittoria con il Torino e il ritrovato entusiasmo, il mercato di riparazione è stato l'argomento che ha monopolizzato l'attenzione del popolo viola. I sospirati rinforzi attesi dall'inizio del campionato che avrebbero dato quel leit motive di provare a raggiungere traguardi importanti, tardano ad arrivare, anzi l'ultima operazione mancata ha  riportato polemiche e discussioni nell'intero ambiente. Ma il calendario incombe e il popolo viola vuole dimostrare di fare la sua parte, quella di essere al fianco della sua squadra comunque. Si gioca al Ferraris di Genova, la distanza irrisoria e l'orario pomeridiano agevolano una presenza massiccia sugli spalti dei tifosi, che già nella mattinata si spostano verso il Marassi. La mobilitazione è totale, molti pullman organizzati ma altrettanti mezzi propri si ritrovano nel parcheggio del Porto Vecchio di Genova dove con diverse navette raggiungono l'impianto genovese. Nelle fasi del riscaldamento i due settori superiore ed inferiore si colorano di viola, in totale 1168, ma diversi tifosi sono dislocati anche in altre parti dello stadio. La temperatura è mite, ma all'ingresso in campo delle formazioni, sale con il tifo incessante. La formazione non sorprende più di tanto, il modulo è quello del 3-4-2-1, Tatarusanu, Gonzalo, Astori, Roncaglia, Bernardeschi, Vecino, Borja Valero, Pasqual, Ilicic, Zarate, Babacar. Nelle prime fasi di gioco è il Genoa che si porta a ridosso della porta dei viola, adiacente al settore occupato dai supporter gigliati, ma la gara è spesso interrotta da falli e il gioco viene interrotto. Si nota la difficoltà della squadra di Sousa di trovare spazi anche per il pressing degli avversari, ma anche per qualche giocatore sottotono che non riesce a creare pericoli alla retroguardia rossoblù. In questa prima frazione brutta gara, la Fiorentina non trova il ritmo del gioco, le azioni sono lunghe e manovrate, Troppi errori degli attaccanti, Babacar ancora impreciso porta all'incredulità e al disappunto dei presenti. Nel quarto d'ora dell'intervallo c'è ancora la speranza di ribaltare la gara, ma con l'auspicio che l'allenatore possa cambiare con nuove forze.

Si riprende purtroppo con la stessa intensità fisica dei genoani che mette in difficoltà una Fiorentina prevedibile, il palo di Suso nei primi minuti blocca il respiro anche per la posizione statica del portiere viola che riceve gli applausi poco dopo per una bella parata, che rischia di metterlo fuori causa. Finalmente i primi cambi, escono Zarate non ancora integrato al meglio, e uno spento Ilicic per Kalinic (invocato a gran voce dai tifosi) e Tino Costa. Con i nuovi entrati i viola sembrano aver trovato un nuovo assetto, la Fiorentina si porta sotto porta ma non riesce a concludere. I ribaltamenti di fronte sono da una parte e dall'altra del campo, si soffre meno in campo e sugli spalti. L'ultimo cambio tra le fila dei viola è Pasqual per Alonso che sembra dare una ulteriore spinta. L'espulsione dell'allenatore portoghese per aver bloccato un pallone non uscito dal terreno di gioco, (dagli spalti sembrava fuori), lascia senza parole. A fine gara un errore di Babacar che invece di passare al compagno di reparto Kalinic, spreca una buona occasione con un tiro incredibile, porta allo sgomento e alla rabbia. Nei cinque minuti di recupero un tiro di Alonso potrebbe far raccontare un diverso epilogo, ma il portiere avversario Perin nega una gioia che resta in gola. Termina a reti inviolate una gara che lascia molti dubbi e perplessità, e nello stesso tempo acuisce un certo malumore tra i tifosi, per una squadra in affanno che da un mese ha evidenziato difficoltà di gioco e cali fisici. Un punto fuori casa è sempre un risultato positivo che muove la classifica, ma lascia l'amaro in bocca per la gara vista in campo. La delusione è unanime ma i commenti si dividono, tra gli scettici che pensano che servivano buoni giocatori per rinforzare la squadra, riserve per dare un supporto e un ricambio ai titolari, ma ormai è tardi, e tra coloro che niente è precluso e ci sono tutti i presupposti per restare competitivi  e tutto può ancora succedere. Solo il tempo e il campo potrà dire chi aveva ragione, ma di certo si ritroveranno sugli spalti per sostenere la Fiorentina.