VISTA IN TRASFERTA, Un'autentica apoteosi
Dopo la vittoria sofferta della scorsa domenica nel nostro fortino Franchi contro il Chievo, tutto faceva presagire al primo vero esodo dei tifosi viola, data l'importanza della posta in palio, quasi uno spareggio per un posto in Europa. Durante la settimana i botteghini per la vendita dei tagliandi del settore ospiti restavano quasi fermi a poche decine di unità, per arrivare alle 19 del sabato precedente la gara a 238 biglietti venduti, ai quali si aggiungeranno i gruppi dei tifosi di Roma con biglietti di settori diversi, per un totale di circa 300 persone.
Raggiungere l'Olimpico di Roma, data la relativa distanza non ha mai posto delle difficoltà, ma molti hanno rinunciato soprattutto per l'orario in notturna. Da Firenze partono solo quattro pullman organizzati dalle associazioni del tifo, un pullman dal centro Italia e mezzi propri. Il nostro viaggio itinerante inizia nel primo pomeriggio, verso le 15 quando Firenze è quasi sommersa da una pioggia improvvisa e violenta, ma anche le previsioni sulla capitale non sono delle migliori. Continua a piovere per tutto il tratto autostradale che rallenta la nostra corsa, solo verso le 19 siamo alla barriera dove come sempre siamo bloccati dalle forze dell'ordine per i consueti ed estenuanti controlli, dai biglietti alle tessere, alle perquisizioni dei pullman.
Finalmente si riparte verso le 20.10, il timore di fare tardi diventa reale, siamo all'interno della Curva Sud dell'Olimpico alle 20.40, una corsa forsennata per vedere le due squadre già in campo, con i nostri ragazzi in maglia viola, la formazione formato "trasferta", Migliaccio al posto dello squalificato Aquilani. Siamo nella parte superiore della curva, la nostra compattezza sembra dare l'impressione di essere un numero superiore di quello effettivo, ma sono le nostre voci che con il totale incitamento che rimbombano nell'Olimpico. La determinazione e la concentrazione della squadra si nota dai primi minuti, il primo tiro è al 7° quando Pasqual crossa verso Jovetic al centro dell'area che manda sopra la traversa. Subito dopo anche Ljajic spreca, ma notiamo una concretezza e compattezza che ci fanno ben sperare. Al 20° Ljajic sulla fascia sinistra mette una palla in mezzo per Borja Valero (straordinario) che fa il velo per Jovetic e con un perfetto rasoterra porta in vantaggio i viola e fa impazzire di gioia i tifosi sugli spalti.
Si va all'intervallo con immensa soddisfazione e stranamente senza grandi timori per la ripresa, che inizia come si era concluso il primo tempo. Al 50° dalla parte opposta alla nostra l'arbitro decreta una punizione, sul pallone ci sono Ljajic, Pasqual, Pizarro, batte Ljajic che trova l'angolo con Marchetti battuto, ed è il 2 a 0. Un nugolo di persone che diventano un solo cuore pulsante, un abbraccio comune, un momento indimenticabile. Ricomincia a piovere, ma è un piccolo dettaglio, così come passano in secondo piano le sostituzioni di Ljajic per Llama al 67°, di Cuadrado per Romulo e dell' incredibile Borja Valero per Sissoko quasi a fine tempo. Gli avversari ci provano fino al termine, prima con Hernanes e Kozak poi con Floccari ma Viviano è ben attento e tiene inviolata la porta.
Termina la gara con i giocatori che lanciano le loro maglie verso i tifosi, dei cimeli con un valore inestimabile, che portano alle lacrime anche i più coriacei. La serata viene impreziosita dal risultato negativo dell' Inter che ci fa proietta al quarto posto da soli, una vittoria davvero pesante che ci riconduce ad un sogno impronunciabile ma mai sopito. Restiamo all'interno dell'Olimpico un'altra ora, poco importa, si continua a cantare, a saltellare con lo stadio deserto, sembriamo di vivere in un delirio generale, una sinfonia totale che non risparmia nessuno. Si riparte verso le 23.30, siamo a Firenze verso le 3 di una notte grigia e piovosa, magica per chi la ha vissuta, un'autentica apoteosi che un giorno potrà raccontare...