VISTA IN TRASFERTA, Resta solo lo sconforto
Non è facile dopo la terza sconfitta consecutiva raccontare la cronistoria di quei pochi tifosi che malgrado le difficoltà del momento decidono di seguire comunque la squadra a Roma. Fino al venerdì precedente la gara, erano stati venduti solo 18 tagliandi per il settore ospiti in tutta Italia, da Firenze solo poche richieste tali da far rinunciare alle associazioni del tifo di poter organizzare qualche pullman o per lo meno piccoli pulmini. Quindi per coloro che non hanno voluto rinunciare, per una sorta di coerenza e per colorare con un solo puntino di viola anche l'Olimpico, è iniziato un vero e proprio calvario in quanto l'orario in notturna impediva di poter tornare indietro nella stessa serata.
Per qualcuno che si è spostato da Firenze l'interminabile giornata inizia nel primo pomeriggio partendo da Firenze con un pullman di linea verso Siena così da aggregarsi al gruppo dei ragazzi del posto e poter raggiungere Roma in macchina. Il clima mite lasciato nella nostra regione ben presto lasciava il posto ad un cielo grigio e cupo con una leggera pioggia quasi a voler presagire la triste serata che avremmo vissuto. Come sempre prime di entrare nella città ci aspettava una scorta di poliziotti (increduli nel vedere solo tre macchine) che con un servizio ineccepibile ci ha condotto nel parcheggio sottostante il nostro settore senza nessun problema. Alle 20, eravamo all'interno dell'Olimpico, insieme alla manciata di ragazzi provenienti da Napoli e al viola club di Roma, che stupefatti non riuscivano a capire la defezione della tifoseria di Firenze. I se, i ma, i perché venivano ben presto messi da parte, troppo importante la gara da disputare e già nella fase del riscaldamento eravamo proiettati verso il nostro unico intento: far arrivare il nostro incitamento verso i ragazzi in campo.
Già dalle prime battute la stessa prestazione incolore dei nostri, la solita difficoltà ad arrivare in porta, ma come si può giocare per la quarta volta senza punte di ruolo nel gioco del calcio? Questa la domanda ricorrente di tutti, ma per niente scoraggiati i nostri cori continuavano incessanti, poco importava se potevano arrivare come eco in campo o dalla parte opposta. Questo il nostro unico modo per poter affermare di rappresentare Firenze, insieme all'unico stendardo viola con un giglio rosso nel mezzo, attaccato nel nostro settore. Quando tutto sembrava andare verso uno scialbo pareggio (tutti lo avrebbero accettato come vittoria), al 35° da un'invenzione di Hernanes, forse sul filo del fuorigioco trova un Klose libero da marcature che scarta anche Boruc e segna a porta vuota, a pochi metri dalla nostra postazione. La maledizione dell'ex tedesco verso i nostri colori colpisce ancora, dall' eliminazione di Champions così come nella gara di andata al Franchi. Come nelle due sconfitte recenti ci siamo resi conto che sarebbe stata un'impresa ardua ribaltare o poter fare risultato stasera, e la conferma ci arriva poco dopo con la traversa di Garrido, che ci toglie il poco fiato rimasto per qualche istante.
Il tempo sui display corre veloce, non siamo quasi mai pericolosi, ma soprattutto sotto porta manca un vero attaccante, anche lo stesso Jovetic sembra sia condizionato da troppe responsabilità di un attacco inesistente che da solo non riesce a colmare. La realtà dei fatti ed i numeri sono inclementi, in tre partite zero goal fatti sei subiti. Cala così mestamente il sipario sulla terza sconfitta consecutiva in dieci giorni, che ci proietta seriamente in un incubo che tanti di noi hanno vissuto e che non vogliono neanche immaginare, una parola che non riusciamo neanche a pronunciare: la retrocessione, ma che negli sguardi attoniti e spenti dei presenti e nelle lacrime di qualcuno aleggia nella mente. Ci associamo ad uno striscione che a fine gara è stato mostrato dai ragazzi di Roma e che vogliamo dedicare per prima al nostro direttore sportivo e poi alla nostra classe dirigente i reali responsabili di questo scempio al quale stiamo assistendo. Lo striscione recita:" Basta con i rincalzi, servono uomini "veri" che della nostra viola siano fieri." A mezzanotte finalmente, dopo l'uscita di tutti i tifosi avversari (come sempre), ognuno rientra nelle proprie città, ci resta solo un grande sconforto e un'amara disperazione...