VISTA IN TRASFERTA, Odissee e sogno infranto

Vista in trasferta", ovvero tutto il racconto delle gare della Fiorentina in trasferta.
A cura di Patrizia Iannicelli
21.08.2016 15:20 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
VISTA IN TRASFERTA, Odissee e sogno infranto

Finalmente dopo mesi di pausa comincia la nuova stagione agonistica. Dall'urna del sorteggio la "prima" per la squadra viola è il big match in assoluto, la sfida contro la nemica di sempre Juventus. I tifosi gigliati avrebbero voluto evitare lo scontro all'esordio, ma la gara è di quelle irrinunciabili per tutto ciò che rappresenta. La maggior parte anticipa la fine del periodo di ferie, mentre l'anticipo del sabato agevola anche coloro che sono già al lavoro. La mobilitazione è capillare fin dai primi giorni della vendita dei tagliandi, in poco tempo il primo anello del settore ospiti dello Juventus Stadium si va ad esaurire con più di mille presenze, mentre il resto dei tifosi si sistema nella parte superiore, per un totale di circa 1400 supporter viola. Circa 24 i pullman messi a disposizione dalle associazioni del tifo (Atf, Accvc), diversi gruppi con pulmini e mezzi propri provenienti da diverse regioni.

La carovana viola si mette in movimento già a tarda mattinata, ma purtroppo per molti è una vera odissea (pullman bloccati per guasti tecnici per ore, lunghi tratti di code, temporali improvvisi), che rischiano seriamente la loro presenza allo stadio. La traversata interminabile rappresenta sola una parte dei disagi, quando il ritardo è notevole, le forze dell'ordine (come avviene da anni) convogliano gruppi di pullman alla barriera, per procedere a passo d'uomo fino al parcheggio dello stadio. Ai tornelli si accalcano centinaia di persone, controlli estenuanti su persone, bandiere, stendardi, striscioni portano a momenti di esasperazione, la tensione totale. La gara per tanti tifosi inizia al ventesimo o alla mezz'ora. Ancora una volta la cronaca di episodi discutibili per la mancanza di rispetto verso coloro che pagano anticipatamente un biglietto dal costo elevato. Dagli spalti del settore ospiti i cori di incitamento per i viola surclassano quelli di casa.

La formazione e il modulo sono scontati, l'unica novità  l'esordio di Federico Chiesa al posto dell'infortunato Borja Valero. Tutto uguale come nella passata stagione: Tatarusanu tra i pali, Tomovic, Gonzalo Rodriguez, Astori, Bernarderschi, Badelj, Vecino, Alonso, Chiesa, Ilicic, Kalinic. Poche note sulla gara, le solite difficoltà a portarsi in porta, a impostare qualche fase di gioco, difesa in affanno. Neanche il tempo di rifiatare per i ritardatari quando al trentasettesimo il  goal di Khedira su assist di Chiellini, porta alla bolgia dei padroni di casa, lo sconforto degli ospiti. L'arbitraggio lascia perplessità per alcune decisioni e ammonizioni di Kalinic e Vecino, me nessun alibi per i viola. Nella seconda frazione di gioco i primi cambi per mister Sousa, dal primo minuto Tello al posto di Chiesa che almeno nell'impegno non ha demeritato, e il neo acquisto Sanchez per un irriconoscibile Badelj.

Al settantesimo la prima azione offensiva dei viola, da un corner battuto da Ilicic colpo di testa di Kalinic e pareggio gigliato. Lo Stadium  ammutolito e gli ospiti a festeggiare come una vittoria per il goal insperato. Una gioia che dura pochi minuti, proprio a ridosso della curva ospite da uno svarione della difesa viola il vantaggio dei bianconeri con il goal  di Higuain subentrato solo da pochi minuti. L'innesto di Pepito Rossi al posto di Ilicic non cambia la gara. La squadra sotto il settore riceve gli applausi, il sostegno ancora una volta  totale, anche se resta una triste e amara delusione per la prestazione della squadra che lascia dubbi e preoccupazioni. Il debutto con i Campioni d'Italia di per sé proibitivo, non giustifica l' atteggiamento rinunciatario ed il solito estenuante gioco di ripetuti passaggi, ma evidenzia anche i limiti di alcuni giocatori, ulteriore motivo per avere qualche nuovo innesto e nuove soluzioni per il tecnico. Nessun dramma o processo per una sconfitta quasi prevedibile, anche se le speranze e le aspettative nella mente di ognuno ben altre. I tifosi archiviano il brutto esordio e la prima estenuante trasferta riprendendo il solito interminabile viaggio di ritorno, con un sogno (infranto) di fine estate che si dissolve alle prime luci dell'alba...