VISTA IN TRASFERTA, Noi siamo la Fiorentina

"Vista in Trasferta": tutto il racconto delle gare dei viola lontano dal "Franchi". A cura di Patrizia Iannicelli
01.12.2013 13:00 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
VISTA IN TRASFERTA, Noi siamo la Fiorentina

Dopo il sorteggio dei vari gironi dell'Europa League, la trasferta che poteva essere di portata alla maggior parte della tifoseria, era quella contro il Pacos de Ferreira del Portogallo. I voli infatti vengono prenotati con largo anticipo in modo da poter contenere i costi. Dopo la matematica qualificazione ai sedicesimi, la gara con i portoghesi assumeva un significato quasi irrisorio, ma c'era ancora da conquistare il primo posto. I biglietti richiesti sono moltissimi e così sugli spalti dello stadio D. Alfonso Henriques di Guimaraes ci saranno quasi 600 tifosi viola. Si parte nei giorni antecedenti la gara: da Bologna, Roma, Bergamo, qualcuno fa scalo a Lisbona ma il resto della tifoseria si ritrova la sera del mercoledì ad Oporto. La città è enorme, ma già nella mattina della partita, il colore viola spunta quasi come incanto nelle strade del centro, fino ad arrivare nella zona del porto. Nel primo pomeriggio, senza nessun appuntamento preciso, ma con la certezza di poter arrivare in tempo, i vari gruppi di tifosi sia che si conoscono da anni sia che si vedono per la prima volta, si spostano senza problemi nella piccola cittadina di Guimaraes, dove in serata è in programma la gara di Europa League.

I portoghesi ci accolgono con calore e simpatia, si brinda alla nostra squadra, si gira in largo e in lungo, dal centro allo stadio poche centinaia di metri. Sembra essere ritornati all'estate. Finalmente verso le 19 ora locale, siamo nelle vicinanze dello stadio, il clima è particolare, chiassoso e festoso, il fiorentino mescolato al portoghese non fa che aumentare un totale entusiasmo. All'arrivo del pullman della squadra viola, applausi e cori, solo per urlare ancora una volta quanto è immenso l'amore e la passione che ci porta a seguire in giro coloro che rappresentano i nostri colori. Gli steward del posto ci indicano il percorso da fare per arrivare al nostro settore e dopo i controlli normali siamo all'interno dello stadio completamente vuoto. Tanti gli striscioni affissi ai vetri, quasi a voler dimostrare come ognuno ha voluto portare il proprio stendardo, accomunati però dall'unico grido: "Firenze, Firenze". Prima della gara arrivano anche gli "amici" (amigos) dello Sporting Lisbona, ormai gemellati con noi, che hanno percorso più di quattro ore di treno per darci il loro sostegno e il loro supporto. Ma si vuole dare risalto ed un encomio particolare anche a nove ragazzi che con un pulmino hanno percorso 18 ore di viaggio da Firenze solo per vedere la gara e tornare indietro.

All'entrata delle squadre, il benvenuto ai gigliati, l'inno dell'Europa League, ma si canta e si balla all'inno del Pacos, un coinvolgimento totale. Certo è triste vedere il resto degli spalti vuoto. La squadra viola in campo è composta principalmente dalle seconde linee, a parte Aquilani e nel secondo tempo l'innesto di Pizarro e Cuadrado. Il primo tempo quasi soporifero, per fortuna sugli spalti il clima è surriscaldato, ci troviamo davvero vicino al campo e l'ironia che ci contraddistingue pensiamo possa arrivare ai protagonisti sul terreno di gioco. La gara finisce con uno scialbo 0 a 0, l'impegno per la maggior parte è del solito compitino, molte le delusioni che forse avrebbero dovuto dare la certezza di competere con i titolari. Arrotoliamo le nostre bandiere, riprendiamo gli striscioni e per far capire che ogni gara dovrebbe essere considerata una finale, si applaude la squadra. Si esce dallo stadio e ognuno riprende il cammino del ritorno, ma con la consapevolezza che ognuno di noi ha voluto portare quel senso di appartenenza ai colori viola, l'orgoglio di rappresentare la città di Firenze.

La serata si conclude nei vari locali quasi a voler attutire la delusione, a parlare con gli abitanti del posto dei nostri campioni del passato (soprattutto Rui Costa), di quelli attuali. Essere in Europa è anche questo. Il giorno dopo i media locali esaltano la squadra di casa che è riuscita a fermare una squadra forte e importante, di certo i tifosi hanno lasciato un segno positivo, ancora una volta una sciarpa viene attaccata accanto a quelle titolate del Portogallo. Noi tifosi abbiamo scritto un'altra pagina della nostra storia viola in Europa, perché come recita un coro "noi siamo la Fiorentina", sempre e ovunque...