VISTA IN TRASFERTA, Il sussulto di Cerci
Dopo la boccata di ossigeno arrivata dalla vittoria di domenica scorsa contro il Cesena, siamo di nuovo in viaggio per la gara di recupero contro il Parma. Le due ultime sconfitte rimediate con il Bologna e la Lazio, aveva acuito le molteplici difficoltà di carattere e soprattutto di risultati fuori dalle nostre mura, anche con squadre non di certo sulla carta superiori alla nostra. Per questi motivi la desolazione ormai diventata il leit motiv della nostra tifoseria, l'orario poi proibitivo del tardo pomeriggio di un mercoledì infrasettimanale faceva desistere anche coloro che negli anni passati consideravano Parma una delle trasferte più accessibili per costi e distanza.
Il gruppo ormai portante di quei tifosi che non vogliono far mancare il loro apporto e sostegno alla maglia viola, si organizza autonomamente con i propri mezzi, e sugli spalti del settore ospiti del Tardini, ci ritroviamo in 104 a portare i nostri colori viola. Come sempre dal nord i ragazzi di Novara e Milano, insieme alle rappresentanze dell'Emilia Romagna, al gruppo proveniente dalla zona di Siena, a noi partiti da Firenze. La giornata è davvero splendida, il sole ci accompagna per tutto il nostro tragitto e in quasi due ore siamo nel centro di Parma, accolti quasi nella totale indifferenza dagli abitanti del luogo. Poco prima delle 18 siamo posizionati nel nostro settore, la squadra è già in campo per il riscaldamento, il nostro portiere Boruc a pochi metri, i nostri primi cori di incitamento sono rivolti proprio a lui, mettendo così da parte le polemiche ed i dissapori createsi per i mancati rinvii degli ultimi minuti della partita al Franchi.
Il nostro terrore è che i torti subiti dalla squadra parmense pochi giorni prima possano essere compensati proprio oggi, e in questo modo la nostra squadra ne debba fare le spese. Quando ancora la luce del sole illumina il campo, finalmente vengono lette le formazioni, e con grande sorpresa, oltre alla defezione di Jovetic per infortunio, vediamo una formazione inedita, con Vargas e Camporese (assente da tempo in prima squadra) tra i titolari. Fin dai primi minuti non manca il nostro sostegno alla squadra, anche se gli avversari sono incalzanti dentro la nostra area (situata proprio sotto le nostre postazioni), e in un paio di occasioni si trema letteralmente, anche se nostro portiere è attento e preciso. Ma al 27esimo il nostro Camporese non riesce ad attuare il fuorigioco e dopo una prima respinta di Boruc, arriva Okaka e porta in vantaggio i ducali. I nostri viola sembrano subire, come già vissuto, un autentico sbandamento, la nostra paura è che anche stasera non si riesca a recuperare, sembrano mancare le forze fisiche e mentali.
Nel secondo tempo finalmente il primo cambio che aspettavamo, entra Cerci per Camporese e la gara cambia letteralmente volto. Ormai è una realtà anche per i detrattori di questo ragazzo, da tre gare il suo innesto in campo a parte il modulo cambia anche la sostanza della gara. Non a caso proprio dalla una sua incursione dalla fascia sinistra, rispetto a noi, ottiene una punizione che viene battuta da Vargas e che trova Nastasic sotto porta e sigla il goal del pareggio. La nostra gioia immensa che diventa totale entusiasmo quando si gonfia la rete proprio sotto il nostro settore con il raddoppio proprio di Cerci. Dalle postazioni più in alto ci catapultiamo come una slavina dietro la porta quasi in un abbraccio comune con la nostra squadra, che festeggia con noi.
Ma purtroppo viene fischiato e Giovinco realizza il goal del pareggio. A questo punto l'arbitro di turno Rizzoli, che già prima della gara poteva essere un ostacolo in più, diventava l'assoluto protagonista, prima con l'ammonizione di Behrami (purtroppo salterà il Catania), poi con un cartellino sbagliato che veniva modificato dal guardialinee verso Nastasic. Il clima in campo diventava incandescente, sugli spalti si continua ad urlare oltre i cori il nostro disappunto, ma la gara continua e per ben due volte, da incursioni di Cerci, Lazzari potrebbe diventare il nostro eroe se per pochi metri avesse realizzato il terzo goal. Termina la gara con Lazzari che incredulo si accascia sul terreno di gioco con le mani nei capelli, si gira verso il settore ospiti per chiedere scusa a noi tifosi, noi rassegnati per una vittoria sfumata per poco, restiamo con l'amaro in bocca.