VISTA IN TRASFERTA, Grandi... malgrado tutto

Vista in Trasferta": tutto il racconto delle gare dei viola lontano dal "Franchi".
A cura di Patrizia Iannicelli
25.02.2014 19:00 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
VISTA IN TRASFERTA, Grandi... malgrado tutto

Dopo la tappa europea in Danimarca, il nostro viaggio itinerante ci porta a Parma, una delle più agevoli trasferte del campionato. Se fosse stata giocata in un orario domenicale, il numero dei tifosi sarebbe stato di gran lunga maggiore, ma i circa 900 supporter al seguito in un giorno lavorativo ha rimarcato quanta è grande la voglia di seguire i ragazzi viola per dare loro il massimo sostegno. Una parte dei tifosi al Tardini erano presenti al Water Arena, qualcuno di ritorno il giorno prima. Al riscaldamento della squadra iniziano i cori, si canta, si incita ora l'uno ora l'altro giocatore, l'entusiasmo contagia tutti. Inizia la gara, la squadra viola attacca sotto il nostro settore, con passaggi di prima, fraseggi da manuale, una squadra che gioca a memoria, straordinaria da vedersi.

Le prime azioni pericolose sono della squadra viola, Cuadrado manda di poco al lato, i ducali rispondono in contropiede con Biabiany, ma soprattutto con falli che non vengono sanzionati dal protagonista unico della gara l'arbitro Gervasoni. Che, al contrario, al primo fallo di Diakitè è giallo immeritato. L'atteggiamento indisponente sarà mantenuto per tutta la gara e sarà determinante ai fini del risultato. Ci si avvia alla fine del primo tempo quasi perfetto dei nostri ragazzi, ma la sorte malefica e ingiusta ci punisce al quarantesimo con il goal di Cassano su cross di Amauri. Non ci si vuole credere, restiamo quasi tramortiti per qualche secondo, ma per fortuna da un'azione travolgente e veloce dalla destra sinistra un pallone messo in mezzo da Matri per Cuadrado ed è pareggio immediato.

Si riparte con la stessa grinta, si segue l'azione di gioco verso l'angolo, a pochi passi dal nostro settore, nessuno vede il fallo di Tomovic su Biabiany a centro area, ma solo l'arbitro che indica il dischetto per il rigore, che Amauri trasforma. Non si riesce a capire, passano pochi minuti al cinquatreesimo e scatta il secondo giallo su Diakitè per fallo su Cassano ed espulsione. Si deve giocare per tutto un tempo in inferiorità numerica. Verrebbe voglia di lasciare gli spalti, la pazienza è al limite, lo sconforto al massimo. I minuti sul display corrono veloci, si incita a gran voce la squadra che lotta davvero dando il massimo. Inizia la girandola delle sostituzioni, Joaquin per un osannato Gomez, Ilicic per Matri e Mati Fernandez per Aquilani. Si urla senza respiro, inesauribili, instancabili anche se la voce comincia a mancare. In un paio di occasioni si trema per il possibile tris del Parma che ancora una volta Neto sventa con sicurezza.

Siamo quasi alla disperazione quando da una punizione tutto il settore sembra spingere una palla verso la rete, e Mati Fernandez realizza un gol da cineteca, mandando in delirio quella tifoseria oltraggiata ed encomiabile su tutti i campi. Un abbraccio comune, la rabbia che esplode in gioia infinita, la tensione che sfocia anche in lacrime. Pensiamo che le coronarie sempre a rischio possano avere una tregua, ma lo scempio di un arbitro incompetente e in malafede si deve ancora concludere. Nei quattro minuti di recupero, su una punizione si accenna un parapiglia tra giocatori di ambo le squadre che decreta l'espulsione pesantissima di Borja Valero, a parere nostro incolpevole, che esce dal campo incredulo e disperato quanto tutti noi.

Finisce la gara, la squadra viola con uno scatenato Pizarro (strafantastico per tutta la gara) che festeggia con noi. La nostra analisi è triste e amara, siamo letteralmente stufi e sconfortati di assistere a queste gare decise a tavolino, condizionate da episodi sempre a nostro sfavore, verrebbe quasi voglia di mollare ogni cosa. Sulla squadra viola un encomio su tutti, hanno saputo rimettere in piedi una gara compromessa, un pareggio che vale quanto una vittoria. La rabbia rimane, siamo davvero stanchi e stufi di subire ed assistere impotenti, non ne possiamo più. Non chiediamo regali o favoritismi ma solo rispetto per una squadra, una società, una tifoseria esasperata che ha sempre mantenuto un comportamento esemplare. Ancora una volta l'arbitraggio è stato scandaloso, nessun vittimismo ma solo la rabbia e il rammarico di volerci tarpare le ali ogni volta che cerchiamo di spiccare il volo per obiettivi alla nostra portata. Torniamo verso la nostra città, orgogliosi di questo gruppo straordinario che ha saputo essere grande malgrado tutto...