VISTA IN TRASFERTA, Festa viola a Cesena
La sconfitta indolore ottenuta contro i modesti avversari della Dinamo Minsk, ha creato non pochi malumori in coloro che presenti al Franchi hanno sopportato un freddo gelido e una prestazione quasi umiliante. I tifosi hanno memoria corta e ben presto dimenticano, anche se la mobilitazione per la gara contro il Cesena, era già partita all'inizio della settimana. Il costo del tagliando non certo irrisorio (ventisette euro), non ha fatto desistere i duemila che hanno deciso di seguire la squadra per dare il massimo supporto in una gara determinante per la classifica. Come ogni volta in queste gare dalla distanza relativa la maggior parte ha deciso di spostarsi con mezzi propri, ma moltissimi i pullman organizzati dalle associazioni del tifo e pulmini dei vari gruppi.
Fin dalle 17.00 la curva superiore dello stadio Dino Manuzzi si andava a formare con striscioni, bandiere e sciarpe viola. Il tifo incessante dalle prime fasi di riscaldamento all'entrata in campo della squadra gigliata. La formazione è la stessa delle ultime uscite in campionato, con il rientro di Aquilani a centrocampo. La prima fase di gioco quasi soporifera, i romagnoli chiusi nella propria area, la solita difficoltà realizzativa in attacco. Quando quasi rassegnati e con qualche motivo di preoccupazione, da un calcio d'angolo Borja Valero lasciato solo in area controlla e porta in vantaggio i viola con un gran goal. Torna l'entusiasmo e l'euforia per la gara sbloccata al momento giusto in tutto il settore e finalmente si torna a pensare positivo.
La squadra ormai alleggerita dal vantaggio nel secondo tempo riparte a testa bassa nell'area avversaria, e sugli sviluppi di una punizione battuta da Mati Fernandez, salta più di tutti Savic con un colpo di testa per il raddoppio. Si festeggia sugli spalti proprio sopra la porta avversaria e sicuri di un risultato acquisito, la tensione cede il passo a fasi di ironia e allegria. Poi nel giro di cinque minuti succede dell'incredibile, prima un contropiede partito dal solito incontenibile Mati Fernandez per Mario Gomez viene sprecato in malo modo dal tedesco che invece di tirare si fa recuperare e scivola sul pallone. La risposta dei tifosi è ancora una volta un sostegno illimitato con cori ripetuti.
Si aggiunge l'errore eclatante di Neto che, su un retropassaggio di Savic, lascia scivolare la palla in rete e riapre così la gara. L'incredulità e la perplessità di complicare una gara che poteva già essere chiusa porta rabbia e desolazione. Il primo cambio è di Gomez (ancora l'ombra del bomber di un tempo) per Ilicic, nessun disappunto dagli spalti. Al settantanovesimo corner corto di Mati Fernandez per Pizarro, che con un cross teso passa in area e Gonzalo con un perfetto colpo di testa devia in rete per il terzo goal viola. Finalmente la liberazione e la certezza di un risultato acquisito.
A fine tempo con grande sorpresa di tutti ma anche curiosità, il mister Montella manda in campo il redivivo El Hamdaoui al posto di Borja Valero (super acclamato e beniamino del pubblico fiorentino). Ha spazio anche Vargas nei minuti finali per Marcos Alonso, che ha disputato un'ottima gara. Quando ormai tutti aspettano il triplice fischio, da un tiro di Mati Fernandez respinto corto dal portiere romagnolo Leali, si trova al posto giusto El Hamdaoui, che porta a quattro le reti viola. Il serpentone formato dalla massa colorata e allegra tra canti e balli si sposta verso il corridoio che porta ai parcheggi, un mini esodo per l'ultima trasferta dell'anno.
Una partita vissuta con diversi umori, dalla paura alla tensione, dalla rabbia all'allegria. La prestazione positiva di alcuni giocatori che hanno fatto la differenza, ha colmato qualche momento di incertezza di alcuni. I commenti unanimi per un superlativo Mati Fernandez che dal suo innesto in campo ha portato vittorie e punti fondamentali per risalire la classifica, e un Pizarro che si vorrebbe ibernare. Finisce con una giornata di festa l'ultima trasferta dell'anno, chi ha avuto la fortuna la costanza e la forza di seguire la squadra viola "in giro per il mondo", ha potuto gioire di questo fantastico record di quattro vittorie (compresa l'Europa League) che hanno un sapore unico e particolare che possono capire solo chi le ha vissute.