VIOLA, Viaggio tra i mercati dell'era Della Valle

di Andrea Giannattasio
ha collaborato Marco Gori
25.04.2011 12:00 di  Redazione FV   vedi letture
VIOLA, Viaggio tra i mercati dell'era Della Valle
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Volge oramai al termine la stagione calcistica 2010/11 e così anche il non esaltante campionato della Fiorentina. A questo punto le menti dei tifosi e della dirigenza viola sono già rivolte alla ricostruzione futura della squadra, sia all’interno dello staff dirigenziale che nella rosa dei giocatori. Quella che si prospetta a tutta Firenze sarà però una campagna acquisti sicuramente sottotono, dal momento che l’esigenza primaria di abbassare il monte ingaggi e la necessità di ripianare il disavanzo accumulato nel recente passato faranno propendere la società viola verso un mercato al risparmio, dove le cessioni dei giocatori con ingaggio più alto saranno compiti all’ordine del giorno di Pantaleo Corvino che, ancora una volta, sarà costretto a ‘ricavare seta dalla lana’, per usare un’espressione tanto cara al d.s. di Vernole.
Ma le campagne acquisti estive ed invernali non sono sempre state impostate sul risparmio nel corso dell’era Della Valle, ma hanno spesso regalato gioie e soddisfazioni ai tifosi viola, che hanno potuto ammirare dagli spalti del ‘Franchi’ anche giocatori di primo livello. Ripercorriamo dunque i vari mercati che hanno caratterizzato la gestione Della Valle, partendo dalla primissima campagna acquisti che significò ricostruzione totale dopo il fallimento e la retrocessione in Serie C2.

Stagione 2002/2003
La prima (ed unica) stagione della Fiorentina in serie C si apre con un grande dilemma: come e con quali giocatori rifondare una squadra inesistente. Con la nomina dell’ex viola Giovanni Galli a direttore sportivo e con il solo Angelo Di Livio rimasto ad onorare la maglia della Fiorentina fino in fondo, la proprietà viola investì sul mercato molto denaro, portando a Firenze giocatori importanti per la categoria, come il portiere Ivan, i centrocampisti Longo e Nicodemo ma soprattutto il bomber del Taranto, Christian Riganò, acquistato per una cifra intorno agli 800.000 euro. La squadra, affidata ad Pietro Vierchowod prima e ad Alberto Cavasin poi, si classificò 1° nel suo girone e fu promossa in serie C1, che poi, in séguito al ''caso Catania'', si trasformò in Serie B. Stava rinascendo la nuova Fiorentina.

Stagione 2003/2004
Catapultata in Serie B in men che non si dica, la società viola si trovò a dover fare i conti con una squadra costruita per la C1 che si apprestava ad affrontare il campionato cadetto. Proprio per questo motivo, la prima parte del campionato viola fu caratterizzata da risultati altalenanti fino alla sessione invernale del calciomercato, dove la società viola decise di investire in maniera massiccia per tentare di qualificarsi perlomeno in zona play-off: in tale occasione, oltre alla sostituzione dell’allenatore (a Cavasin subentrò Emiliano Mondonico) la proprietà acquistò numerosi giocatori, come Christian Maggio, il greco Vryzas ma soprattutto Enrico Fantini, che si rivelò poi determinate in occasione dello spareggio per la promozione in A contro il Perugia, segnando due gol decisivi tra la gara d’andata e quella di ritorno. Ancora una volta, i Della Valle investirono prepotentemente per rinforzare la squadra nel corso delle due sessioni di mercato.

Stagione 2004/2005
La prima stagione in A della Fiorentina dopo lo sciagurato fallimento di Cecchi Gori fu caratterizzata da un’esaltante inizio di stagione grazie soprattutto alla campagna acquisti che la proprietà viola ed il direttore generale Fabrizio Lucchesi operarono in estate: a Firenze giunsero calciatori del calibro Fabrizio Miccoli, Enzo Maresca, Christian Obodo, Dario Dainelli, Tomáš Ujfaluši, Martin Jørgensen e Cristiano Lupatelli. Nel mercato di gennaio, in un periodo di crisi per la squadra, dal Lecce arrivò il giovane talento Valeri Bojinov, il bomber dell’Atalanta Pazzini e il centrocampista di proprietà del Milan, ma fino ad allora in prestito alla Sampdoria, Marco Donadel. La stagione finì per i viola con una salvezza ottenuta con l’acqua alla gola nell’ultima giornata di campionato. Il calciomercato di questa stagione si rivelerà tuttavia determinante per costruire il nervo dello splendido gruppo viola delle stagioni successive, sotto la guida tecnica di Cesare Prandelli e con Pantaleo Corvino nel ruolo di ds.

Stagione 2005/2006
Nella prima stagione di Prandelli a Firenze, i Della Valle investirono copiosamente sul calciomercato estivo, dal momento che giunsero a Firenze calciatori importanti come Stefano Fiore, la promessa Riccardo Montolivo, il portiere Frey e soprattutto il bomber del Palermo. Luca Toni; assieme a loro approdarono a Firenze anche Gamberini, Pasqual, Di Loreto, Pazienza ed i milanisti Brocchi e Pancaro. Se ne andarono invece Maresca, Chiellini, Miccoli e Maggio. In inverno invece, i viola si rinforzarono con gli acquisti ulteriori del difensore Krøldrup, del fantasista Jimenez e del portiere Lobont, che sostituì per la seconda parte di stagione il titolare Frey. Il mercato complessivo di questa stagione risulta essere, ad oggi, il più dispendioso che la famiglia Della Valle abbia mai fatto.

Stagione 2006/2007
Nell’anno della penalizzazione, che costrinse la Fiorentina a partire da -17 all’inizio del campionato, la società viola non si peritò di investire ulteriormente sul mercato estivo: in estate infatti arrivarono importanti giocatori come Mario Alberto Santana, gli juventini Adrian Mutu e Manuele Blasi, il regista Fabio Liverani, Massimo Gobbi ed il brasiliano, ex Treviso, Reginaldo. Il calciomercato invernale fu leggermente sottotono, dal momento che la Fiorentina si limitò ad acquistare soltanto il giovane centrocampista del Basilea, Zdravko Kuzmanović. Nell’anno della seconda stagione di Prandelli, i viola si piazzarono al quinto posto e si qualificarono pertanto alla Coppa Uefa dell’anno successivo. Al termine della stagione il bomber Toni darà il suo addio a Firenze per approdare al Bayern Monaco.

Stagione 2007/2008
Per la prima stagione europea dell’era Della Valle il mercato risultò notevolmente sottotono rispetto ai desideri dei tifosi; in estate infatti approdarono a Firenze Federico Balzaretti, Franco Semioli, Anthony Vanden Borre, Pablo Daniel Osvaldo e la scommessa Christian Vieri, giocatori per i quali i tifosi viola non andarono cero in delirio. Il posto vacante di centravanti lasciato da Toni venne affidato al giovane Giampaolo Pazzini, che però deluse notevolmente le aspettative. A gennaio si aggiunsero ai viola anche Da Costa, la promessa del Piacenza, Daniele Cacìa, e il senegalese Papa Waigo, quest’ultimo in uno scambio che portò Vanden Borre al Genoa. Pazienza invece salutò definitivamente Firenze, trasferendosi a Napoli. Il campionato dei viola terminò con la qualificazione ai preliminari di Champions League.

Stagione 2008/2009
Nel quarto anno in viola di Cesare Prandelli, i Della Valle, per far fronte agli addii di Ujfaluši, Liverani e Potenza, investirono massicciamente sulla squadra viola: giunsero a Firenze infatti il bomber Alberto Gilardino, il grintoso mediano Felipe Melo nonché la promessa del calcio balcanico Stevan Jovetić, Luciano Zauri, Gianluca Comotto, Juan Manuel Vargas, Sergio Bernardo Almiròn e il portiere Marco Storari: un vero mercato super, che costò ai Della Valle oltre 50 milioni di euro. Di certo uno dei mercati più dispendiosi dell’era Della Valle. E purtroppo anche l’ultimo di questa caratura. In gennaio vennero ceduti Pazzini, al posto del quale giunse a Firenze l’attaccante Emiliano Bonazzoli, e Osvaldo.

Stagione 2009/2010
Nell’ultimo anno della gestione Prandelli, la società dei Della Valle attuò per la prima volta un mercato basato sull’autofinanziamento: con la cessione di Felipe Melo alla Juventus (che fruttò ai viola 25 milioni), la proprietà di Viale Fanti acquistò dalla Juve stessa Marchionni e Zanetti, Natali dal Torino e Castillo dal Lecce. Vennero invece ceduti Semioli e Kuzmanović. Nel mercato di gennaio, la Fiorentina (che pure era in procinto di giocarsi gli ottavi di finale di Champions) non realizzò mosse di mercato degne di nota, ad eccezione degli acquisti della promessa serba Adem Ljajić, dell’argentino Bolatti, del difensore brasiliano Felipe e della cessione al Genoa dello storico capitano Dario Dainelli. La stagione si chiuderà con un deludente undicesimo posto e con l’addio di Prandelli.

Stagione 2010/2011
Ed eccoci alla stagione ancora in corso: dopo l’addio di Prandelli, la società viola decide di puntare sul giovane tecnico Siniša Mihajlović. Il mercato estivo dei viola si apre con l’importante acquisto del centrocampista Gaetano D’Agostino ma non vive però di grandi colpi: assieme all’ex Udinese approdano infatti a Firenze anche la giovane promessa della Roma, Alessio Cerci, ed il portiere del Celtic, Artur Boruc. Dopo un inizio di stagione claudicante, nel mercato di gennaio la società decide di cedere i deludenti Bolatti e Felipe e di acquistare il grintoso centrocampista Behrami. Sostanzialmente il calciomercato della stagione attuale risulta essere il meno dispendioso della storia viola, dal momento che, più che in altri frangenti, la proprietà viola ha rigidamente attuato la politica dell’autofinanziamento.

Adesso siamo alla vigilia del mercato estivo, che probabilmente vedrà l’addio alla maglia viola a molti giocatori importanti (Vargas e Gilardino su tutti) e l'inizio di un ciclo basato sulla cosiddetta "linea verde". Ai tifosi viola non resta che sperare che la nuova politica dia i suoi frutti almeno nel lungo periodo.