VERSO LA FASE 3
Concluso il ritiro di San Piero a Sieve, i giocatori e lo staff tecnico della Fiorentina si godono l'ultimo giorno di riposo prima di iniziare l'ultima fase della preparazione pre-campionato, quella che li vedrà, gara di Valencia a parte, trasferirsi definitivamente a Firenze per lavorare in vista dell'inizio del calcio che conta, ovvero la prima giornata del campionato di Serie A 2010/2011. Sono ancora molti, a meno di due settimane dalla gara col Napoli, gli interrogativi che sorgono intorno alla nuova Fiorentina targata Sinisa Mihajlovic. Andiamo ad analizzarne alcuni:
LE ASSENZE E LA CONDIZIONE FISICA IN GENERALE:
Arrivata al ritiro di Cortina con Santana in fase di recupero dopo un grave infortunio e Mutu appiedato dalla commissione anti-doping, in Mugello la Fiorentina ha perso prima Stevan Jovetic e poi, seppur, per fortuna, in maniera meno grave, proprio colui che era stato indicato da mister Mihajlovic come il candidato numero uno alla sostituzione del Montenegrino, ovvero Adem Ljajic. L'acquisto per ora più importante, Gaetano D'Agostino, è approdato in maglia viola con alle spalle un problema al ginocchio da cui non pare ancora ripresosi al 100%. Lorenzo De Silvestri appare in netto ritardo di condizione, mentre Khouma El Babacar irrita il tecnico serbo con alcuni piccoli acciacchi. Per fortuna Italia, Argentina e Danimarca sono andate poco avanti nel mondiale e i reduci dal Sudafrica appaiono in buona forma, soprattutto Alberto Gilardino. Insomma, è cambiato lo staff dei preparatori (non quello medico, ma nessuna accusa, ci mancherebbe, al simpatico Dottor Manetti), ma la musica non cambia. Che abbia ragione Pantaleo Corvino, che, ad alcuni cronisti presenti a San Piero a Sieve, ha dichiarato che mentre alle altre squadre i gatti neri passano davanti, la Fiorentina se li mangia? In questo caso ben venga l'enorme grappolo di peperoncini rossi ricevuto in dono proprio dal ds viola.
LA DISAFFEZIONE DEI TIFOSI
Il passaggio da Cesare Prandelli a Sinisa Mihajlovic è parso tutt’altro che traumatico, non sono arrivate, almeno per ora, le tanto temute “cessioni eccellenti”, a Cortina e a San Piero a Sieve i tifosi sono apparsi assai entusiasti della nuova squadra, ma a Firenze potrebbe essere tutta un’alta musica. Ne è una dimostrazione palese l’ulteriore calo del numero degli abbonati, al quale ha indubbiamente contribuito l’introduzione della “tessera del tifoso”, e soprattutto le modalità con cui si sta cercando di diffonderla. Ciliegina sulla torta: le restrizioni adottate per la gara di esordio col Napoli, i cui tifosi, purtroppo ne siamo quasi certi, troveranno comunque il modo di essere presenti. Le rassicurazioni provenienti da Questura e Banche, le frasi di circostanza dei dirigenti gigliati, così come i raduni dei tifosi, non ci paiono misure sufficienti ad evitare spettacoli desolanti come quelli cui abbiamo assistito in molte gare della passata stagione. Serve sicuramente qualcosa di più.
LE STRUTTURE
A Firenze, per fortuna, almeno in questi giorni, non si registrano le temperature tropicali degli anni passati, il manto erboso del “Franchi” non appare quest’anno devastato dai “funghi”, ma quel mini-centro sportivo che, almeno da quanto dichiarato il 6 ottobre 2009 dall’allora Assessore allo sport, sarebbe dovuto essere consegnato alla Fiorentina entro il 1° settembre 2010 o comunque entro la prima giornata del Campionato 2010/11 resta ancora una chimera. E nelle prossime due settimane la squadra viola si troverà nuovamente a vagabondare tra una struttura e l’altra dell’area di Campo di Marte.
IL MERCATO
Sono in molti a sostenere che la Fiorentina di quest’anno sia decisamente più forte rispetto a quella dell’anno scorso. Mettendo da parte gli infortuni ed il timore -che potrà essere definitivamente sopito solo alle 19 del prossimo 31 agosto- di cessioni “pesanti”, ci troviamo in gran parte d’accordo, ma solo dal punto di vista puramente tecnico. In altre parole, col passare dei giorni, cresce il timore che la Fiorentina si presenti anche quest’anno ai nastri di partenza come un’opera bella ma incompiuta. Ammesso che il 4-2-3-1 sia davvero il modulo scelto da Mihajlovic, e non una soluzione di ripiego, ci torna in mente la fragilità in fase difensiva del centrocampo viola in molte gare della passata stagione, e per questo restiamo perplessi quando sentiamo parlare di una possibile cessione di Marco Donadel, l’unico vero centrocampista di interdizione della rosa gigliata. La conferma di Vargas sarebbe non solo un segnale importante da parte della dirigenza ma anche una garanzia per quanto concerne il mantenimento del tasso tecnico del gruppo, ma sulla sinistra l’accoppiata formata dal Peruviano e da Pasqual non ci convince al 100%, soprattutto dopo l’infortunio occorso a Jovetic, che vedrà Ljajic, una volta recuperato, impiegato alle spalle di Gilardino anziché sulla corsia mancina. E, più in generale, continua a mancare un esterno difensivo vero e proprio, e non solo a sinistra, con tutto il rispetto per Gianluca Comotto. Non ci aspettiamo certo una rivoluzione nei pochi giorni che ormai mancano alla chiusura del mercato e all’inizio vero e proprio dell’attività agonistica, ma in qualche colpetto da parte del mago di Vernole ci pare lecito continuare a sperare. Del resto, come abbiano sottolineato qualche giorno fa, Insùa non è l’unico terzino sul mercato, l’eventuale partenza di Bolatti non sarà un dramma, soprattutto se l’Argentino verrà sostituito da un centrocampista magari di minor fama ma sicuramente di maggior rendimento, e, più in generale, anche se l’attuale campagna trasferimenti non pare offrire granché, lo stesso Corvino ha dimostrato più volte di avere la vista lunga e l'olfatto fino.