VERSO L'INTER, T. West "spezza" il sogno viola

29.09.2012 11:00 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
VERSO L'INTER, T. West "spezza" il sogno viola
FirenzeViola.it
© foto di Federico Gaetano

Uno degli episodi di violenza più eclatanti che la storia del calcio ricordi. Sotto gli occhi di un guardalinee consenziente, Taribo West difensore nigeriano dell'Inter, spezzò le gambe ad Andrej Kanchelskis (per tutti..."cancello") con un entrata a forbice assassina. A niente valse che il malcapitato Andrej rotolasse sui piedi dello stesso collaboratore dell'arbitro Cesari. Allo stesso tempo il direttore di gara, con una faccia ed una coscienza che facciamo fatica a definire, si limitò ad ammonire il giustiziere nerazzurro invece di comminare una sacrosanta espulsione. Risultato finale? I sogni, le speranze della splendida Fiorentina di Alberto Malesani svanirono in un batter d'occhio. E non solo per quella partita. Era il 21 settembre 1997, terza giornata di campionato, ed Inter-Fiorentina era ancora sullo 0-0. 

Fateci caso, ci sono parecchie analogie con la partita di domani sera: iniziamo da Malesani e Montella, allenatori giovani, rampanti, alle prime esperienze in serie A. Tutti e due accolti con diffidenza, con circospezione, e ben presto affermatisi come "il nuovo che avanza". Le due Fiorentine, rispettivamente della stagione '97-'98 e 2012-2013, entrambe spettacolari, dedite al gioco offensivo, dotate di mentalità vincente. La condizione delle due squadre, da considerarsi similare: per la Fiorentina di Malesani due vittorie nelle prime due giornate (Udinese e Bari) con 6 reti all'attivo, guidata da un Gabriel Batistuta tracimante. La Fiorentina di Montella, certamente meno vincente ma non meno convincente, attesa a "la prova del nove" dopo la splendida prestazione contro la Juventus. Quel 21 settembre 1997 i viola scesero in campo con: Toldo; Tarozzi, Firicano, Falcone; Kanchelskis, Cois, Rui Costa Serena; Oliveira, Batistuta, Robbiati. Un 3-4-3 innovativo, che incantò fin da subito il pubblico di San Siro. Di fronte l'Inter di Gigi Simoni, ma sopratutto del "fenomeno" Ronaldo nel pieno delle sue facoltà tecnico-fisiche. E fu proprio Ronaldo Luis Nazario de Lima a portare in vantaggio i nerazzurri al 45'. Nemmeno il tempo di battere il centro ed un sinistro al "sette" di Michele Serena riporta il punteggio in parità. Il primo tempo aveva visto un predominio pressochè incontrastato della Fiorentina, una traversa clamorosa di Batistuta (su azione dell'incontenibile Kanchelskis), culminata con il colpevole abbattimento al 35' della "freccia dell'Ucraina", che privò la squadra viola di un formidabile stantuffo sulla fascia destra.

La ripresa si apre con il vantaggio gigliato di Gabriel Batistuta, che raccoglie un errato passaggio all'indietro di Djorkaeff, scarta Pagliuca e deposita in rete da posizione defilata. Sembra fatta, la Fiorentina continua ad attaccare mentre il signor Cesari continua a favorire l'Inter. Oliveira viene trattenuto al limite dell'area dall'ineffabile Taribo West che meriterebbe il rosso...niente da fare. Ancora Batistuta e lo stesso belga-brasiliano colpiscono la traversa a colpo sicuro, mentre al 72' Moriero entra in area marcato "a presepe" da Bettarini (subentrato allo sfortunato Kanchelskis) e realizza il 2-2. All'81' la beffa: Batistuta vince un rimpallo a centrocampo ma la sfera carambola proprio su Djorkaeff (la nemesi del calcio, ciò che è fatto è reso) in fuga solitaria verso Toldo, controllo e destro piazzato del francese per il 3-2 finale. Fu una sconfitta letale per il morale viola: da quella giornata nelle seguenti 4 partite la Fiorentina inanellò 2 sconfitte e due pareggi, prima di riprendersi all'8° giornata con un 5-0 sul Lecce di (guarda un pò?) Cesare Prandelli. Non sappiamo se quel giorno a San Siro fu più colpevole Cesari ad avallare quella che fu violenza gratuita piuttosto che il "colored" nerazzurro degno di essere squalificato per mesi e mesi. Fatto sta che la Fiorentina uscì da San Siro tra gli applausi, con zero punti e col morale sotto i tacchetti.

P.S - Traiamo dalla rete che Taribo West, ritiratosi da calciatore, si è autoproclamato pastore pentecostale, ed ha fondato nella periferia di Milano la chiesa Shelter in the Storm (in italiano Rifugio nella tempesta). Ha inoltre fondato la Taribo West Foundation per aiutare i bambini nigeriani in difficoltà, ed una scuola calcio con il liberiano ed ex-milanista George Weah. Come dire...meglio tardi che mai.