VENTO DI SPAGNA

03.09.2012 16:20 di  Marco Sarti   vedi letture
VENTO DI SPAGNA
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Una Fiorentina d'attacco, quella vista a Napoli e contro l'Udinese. Più in generale una Fiorentina che ha giocato, e tentato di farlo, molto più delle normali squadre viste in Serie A in questi ultimi anni. A ben vedere, la filosofia base di Montella fa di Jovetic e compagni la classica pecora bianca all'interno del campionato italiano; lo stesso Zeman, incensato per il suo modo spregiudicato di affrontare le partite, gioca molto in profondità, lasciando, se necessario, anche la palla agli avversari. Un caso per tutti, il gol segnato da Osvaldo ieri contro l'Inter: possesso in mano ai nerazzurri che, sbilanciati, vengono infilati in contropiede da una gran palla in profondità di Totti. I viola, invece, in queste prime due partite hanno giocato alla spagnola: possesso e superiorità nella metà campo altrui. Ticki-tacka insomma, con tutti i limiti di finalizzazione dell'azione che si porta dietro. Il faro, il centro, è la coppia formata da Pizarro e Borja Valero. Proprio lo spagnolo ha i numeri più importanti: nelle prime due gare l'ex Villareal ha passato il pallone ben 144 volte, qualcuno di meno solo di Pirlo e altri grandi centrocampisti.

La Fiorentina ha compiuto 966 passaggi (quarti nella speciale classifica), di cui 811 andati a buon fine (dietro alla Juventus prima in classifica). Ma non solo, la squadra di Montella ha dimostrato anche aggressività nel momento di recupero del pallone: sono 56 i contrasti viola (secondi solo all'Inter), di cui 41 vinti (gli stessi della Juve, considerata da tutti la squadra più tosta del campionato). E' mancata poi, a detta di tutti, una certa determinazione offensiva. Eppure la Fiorentina resta una delle squadre che ha tirato di più verso la porta avversaria (39 volte, terza nella speciale classifica), di cui undici volte nello specchio, nonché la squadra che ha battuto più calci d'angolo (19 in tutto, a pari merito del Cagliari). Questi i numeri della Fiorentina. Una squadra bella da vedere - sempre più vicina ad un calcio tipicamente spagnolo invece che italiano - e divertente nonostante la sconfitta col Napoli. Possesso palla, squadra corta e aggressività: un piccolo Barcellona, ormai non solo nelle parole ma anche nei fatti.