VAMOS MARIO
Era il gol più atteso, quello che senza dubbio gli oltre 800 spettatori del “Benatti” si aspettavano di poter finalmente urlare. E Mario Gomez, nonostante un’interminabile attesa, qualche movimento goffo ed una zampata al photo-finish, non ha disatteso le aspettative. E dopo 45’ di sofferenza ha finalmente gonfiato la rete. Un gol per la verità estremamente agile per il numero 33, il quale però dopo una prestazione condita da più ombre che luci si è scrollato di dosso una maledizione che durava ormai dalla fine dello scorso campionato, quando Montella - dopo il 3-0 di Siviglia - aveva deciso definitivamente di accantonarlo in panchina. Il palcoscenico non è certamente lo stesso oggi, così come il pubblico sugli spalti non è quello delle grandi occasioni (per non parlare dell’avversario…) ma c’è chi tra i tifosi viola ha saputo (e voluto) ugualmente far festa al gol di Marione accendendo persino un fumogeno. Come se fosse una partita vera, come se fosse una rete di importanza capitale.
Sulla carta non è certo così ma è uno squillo che senza dubbio dà morale a Gomez, tartassato in queste interminabili settimane di mercato da continue voci sul suo futuro e combattuto tra le proprie motivazioni e quelle della società. Da un lato c’è l’orgoglio del panzer, deciso più che mai ad affrontare nel migliore dei modi la sua terza stagione a Firenze (e, perché no, a non rinunciare ad un ingaggio che sfiora i 5 milioni netti a stagione), dall’altro la cinica “ragion di stato” di casa Fiorentina, che - conti alla mano - sa perfettamente che senza la cessione del tedesco diventa molto difficile poter migliorare la rosa con innesti di livello. Una sfida nella sfida, dunque. All’interno della quale però si posiziona Paulo Sousa, che anche ieri dopo il 10-0 sul Trentino Team ha speso parole di elogio nei confronti dell’ex Bayern, celebrando la sua esperienza europea e la sua personalità. Un apprezzamento di non poco conto quello del portoghese, che adesso - da qui alle prossime due/tre settimane - è chiamato prendere una decisione definitiva sul conto del numero 33. Se scegliere, cioè, di metterlo al centro del progetto o assecondare il volere della società che da settimane spinge per la cessione. Intanto Supermario ha ripreso a gonfiare la rete. Segno che il rigido “vamos!” di Sousa di due giorni fa a qualcosa è servito.