UNA STRADA CON DUE OSTACOLI

13.08.2017 14:00 di  Dimitri Conti  Twitter:    vedi letture
UNA STRADA CON DUE OSTACOLI
FirenzeViola.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Con il solo Maxi Olivera impiegabile per la prima squadra, dato che il giovane Ranieri ha mostrato sì buone cose ma necessita ancora di tutto il rodaggio necessario prima del salto, per la Fiorentina è necessario intervenire sulla posizione di terzino sinistro. Per questo il dg Corvino, ormai da quando ha perfezionato la cessione di Milic all'Olympiakos, sta osservando il mercato in attesa della giusta combinazione. Al momento dell'arrivo di Mario Rui al Napoli si è creato il presupposto per poter avviare un colloquio sul croato Ivan Strinic, esperto interprete low-profile del ruolo e silenzioso lavoratore già adocchiato in passato dallo stesso Corvo.

Il Napoli non farebbe le barricate per trattenerlo, anzi. Strinic è la terza scelta partenopea nel ruolo, e gli azzurri potrebbero anche pensare di farlo partire per una cifra inferiore ai 4 milioni dei quali si parla, in virtù della volontà del Napoli di aprire un buon canale di navigazione con la Viola. Anche il giocatore non disdegnerebbe la destinazione, anche se ci sono due ostacoli sul cammino di questo affare. Il primo è la concorrenza interna ed estera: sul terzino ci sono per esempio il Genoa e il Galatasaray. La presenza della squadra turca è strettamente collegata al prossimo passaggio.

Il secondo ostacolo da sormontare è l'ingaggio pesante: il croato è legato con il Napoli a 1,5 milioni di euro a stagione fino al 2019, quindi per altre due stagioni. Forse troppi per un classe '87 (30 anni) e per le tasche viola di adesso, e per la Fiorentina è un'idea aggiungere un ulteriore anno di contratto - con un accordo a scadenza 2020 - per spalmare così il suo attuale ingaggio abbassandolo a circa 1 milione di euro annui. Il punto d'incontro è da trovare, e il ben noto agente Ramadani è al lavoro per unire i fili. Tornando al Galatasaray, il vero rischio è che i turchi si presentino al tavolo delle trattative con una portata economica ben diversa, che farebbe pendere tutto dalla loro parte.