UNA NUOVA REALTÀ

19.02.2019 13:00 di Dimitri Conti Twitter:    vedi letture
UNA NUOVA REALTÀ
© foto di Federico De Luca

Da qualche settimana a questa parte, ormai, Giovanni Simeone si è calato ufficialmente in una nuova realtà, pur rimanendo sempre in quel mondo Fiorentina. Da gennaio infatti il mondo del Cholito si è letteralmente rovesciato, e in particolare da quando in squadra è giunto quel Luis Muriel con il quale, almeno in teoria, avrebbe dovuto formare due terzi del nuovo tridente offensivo, e che invece finora ha destinato spesso e volentieri alla panchina l'attaccante argentino.

Si tratta di una novità di non poco conto nell'avventura di Simeone a Firenze, dato che ormai sin dal momento del suo arrivo il figlio d'arte non ha mai sofferto problemi di concorrenza. Anzi, il suo principale contendente nella passata stagione, Khouma Babacar, a gennaio fu ceduto al Sassuolo e al suo posto arrivò Falcinelli, che non mise mai in discussione la sua certezza nell'essere titolare. Adesso, però, è tutto cambiato.

Due sole le partite giocate da titolare da quando è arrivato Muriel, entrambe a fine gennaio (Sampdoria e Chievo), per il resto invece solamente subentri. Partendo già dalla prima del nuovo anno, il colpo esterno di Coppa Italia sul campo del Torino. Proprio in quella occasione il Cholito ha messo subito in mostra le principali caratteristiche della sua nuova vita: entrare in campo con la giusta determinazione, per essere in grado di far male sfruttando la freschezza di chi subentra.

Facendolo soprattutto con l'atteggiamento adatto: zero polemiche, con la voglia di essere comunque incisivo. E così è stato, dato che nel 2019 sono arrivate già tre reti per Simeone. Andando a mettere in rapporto ai minuti complessivi (221') ne esce una media realizzativa niente male, di un gol messo a segno ogni 74' circa. Una nuova vita, dicevamo. Che accontenta anche Pioli, soprattutto: nonostante nei primi giorni di gennaio il tecnico avesse paventato un ampio utilizzo in contemporanea di lui e Muriel, per il momento questa situazione si è vista invece raramente.

Ma così facendo, l'allenatore viola ha potuto svincolare un po' il suo centravanti dal peso del dover sorreggere quasi sempre da solo le sorti del suo reparto offensivo, e dai mormorii sul perché spesso non ci è riuscito. Oggi le dinamiche stanno infatti cambiando, e per Simeone è in corso l'adattamento ad una nuova realtà. Nella quale, almeno per il momento, si sta calando più che bene. A confermarlo c'è il gol di domenica che ha portato la Viola sul più due a Ferrara. Un timbro di fondamentale importanza.