UN SENSO

19.06.2016 15:00 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
UN SENSO

La domanda francamente sorge spontanea, nella piovosa domenica di Firenze: ma cosa se ne farà mai la Fiorentina di un nuovo portiere classe ’97, per di più non italiano? Il riferimento, ovvio, va a Bartlomej Dragowski, estremo difensore dello Jagellonia che nelle prossime ore potrebbe diventare il primo acquisto della nuova Viola targata Sousa-Corvino. Un colpo sul quale il dg viola ha lavorato sotto traccia nel corso degli ultimi mesi e che è riuscito a portare a termine battendo la concorrenza di club più blasonati come Chelsea e Juventus. Un numero uno affidabile, che ha già sulle spalle due stagioni da titolare nonostante la giovane età. Ok il palmares ed il pedigree, ma la domanda iniziale non ha ancora trovato risposta: qual è il senso del probabile approdo in riva all’Arno di Dragowski?

Un quesito che difficilmente potrà trovare una risposta a breve, almeno fino a quando la Fiorentina non avrà deciso che cosa fare con Tatarusanu, protagonista tra luci ed ombre della sua Romania in questo Europeo ma non del tutto promosso da Sousa dopo la sua prima annata da titolare. Ecco che allora la candidatura di Dragowski potrebbe trovare un senso già dalla prossima stagione, nel caso in cui la Fiorentina decidesse di rivoluzionare le sue gerarchie tra i pali. La pista che porta a Pierluigi Gollini, come vi abbiamo raccontato su queste pagine, si è quasi definitivamente raffreddata (complice la richiesta mostre che il Verona ha fatto pervenire ai viola) ed il nome di Sirigu sembra essere un identikit piuttosto complesso, dati i rapporti non idilliaci tra la dirigenza viola e l’entourage del giocatore.

Largo dunque a Dragowski, atteso a Firenze, se tutto andrà per il meglio, già nelle prossime 48 ore. Certo, il possibile arrivo di un classe ’97 straniero non sarà stato preso benissimo dagli altri compagni di reparto italiani, che con l’approdo del polacco in maglia viola vedono ridursi sensibilmente le proprie chances di conquistarsi la maglia viola. Il riferimento, più che per il giovanissimo Satalino (che in questa stagione ha firmato il suo primo contratto da professionista) va a Luca Lezzerini, di due anni più “vecchio” ma con un inatteso ostacolo sul proprio percorso viola, dopo le buone sensazioni già fatte percepire nelle sue due primissime apparizioni stagionali in Serie A. Avrà un senso l'acquisto di un portiere straniero che rischia di "tarpare le ali" ai prodotti italiani già presente in rosa? Ai posteri l'ardua sentenza.