UN POKER DI CHANCE
Da un lato le maggiori opportunità di tener fede all'auspicio che ha aperto la stagione, dall'altra la consapevolezza di un altro torneo in cui i tour de force saranno all'ordine del giorno. A un passo dal mese di agosto (ormai a tutti gli effetti calcisticamente produttivo come qualsiasi altro mese invernale) la Fiorentina rivede l'orizzonte europeo, quel traguardo mancato per oltre un lustro che aveva fatto da spartiacque tra le proprietà che si sono passate il testimone. Trasferte e scenari che la squadra di Italiano l'anno scorso ha saputo onorare fino alla fine, fino alla finalissima di Praga dall'amaro esito.
Adesso che l'inizio della nuova stagione è alle porte per i viola è tempo di programmare un'annata in cui saranno non solo tre, ma ben quattro i percorsi da intraprendere, e in tal senso la grande novità è rappresentata dalla gita in Arabia Saudita, nel prossimo gennaio, per giocarsi la final four della Supercoppa Italiana. Come detto un'occasione in più per centrare quell'obiettivo che lo stesso dg Barone aveva tirato in ballo nel primo - storico - giorno di ritiro della squadra al Viola Park. "Vorremmo portare un trofeo a Firenze" disse non più tardi di due settimane fa, e di certo l'occasione della Supercoppa da giocarsi in Arabia rappresenta una chance in più per riuscirci.
Ma intanto per tenere bene la carreggiata su un poker di competizioni, e considerando come risultato minimo in campionato il confermarsi nuovamente in Europa, il club farà bene a valutare con attenzione l'intera rosa, tenendo di conto un'ampia turnazione nel gruppo come da prassi di Italiano. Insomma, al netto di una cessione scontata come quella di Amrabat, o di altre posizioni in bilico come potrebbe essere quella di Castrovilli, nel mercato d'agosto servirà anche considerare l'abbondanza numerica di cui avrà bisogno il tecnico. Dando seguito agli inserimenti di altri dopo Parisi, Sabiri e adesso Infantino, ma soprattutto cercando di allestire in ogni reparto una concorrenza interna adeguata ad affrontare, nel migliore dei casi, quella sessantina di gare che i viola hanno già sperimentato l'anno scorso.