UN BEL CASINO
Tra le varie accuse che - negli anni - in maniera puntuale e reiterata sono state via via mosse nei confronti di Nenad Tomovic, di certo non troviamo quella dell'ambiguità. Sia in campo - con le sue sempre oneste prestazioni - sia a parole, un ambito (quest'ultimo) nel quale il difensore viola ha sempre dimostrato di non temere l'avversario (l'interlocutore, in questo caso). Pochi peli sulla lingua, men che meno giri di parole. Una persona diretta, che quindi - automaticamente - si differenzia dalla monotonia della maggior parte dei "colleghi".
Lo ha fatto anche ieri, Tomovic, nelle consuete interviste di rito che precedono gli impegni internazionali delle squadre. Una frase semplice, sintetica, ma che mai come in questo caso rappresenta al meglio il momento-Fiorentina. "Non è un periodo facile. Però siamo noi che andiamo in campo e che abbiamo creato questo casino, soprattutto sul piano dei risultati". Quindi, riassumendo, vale la pena sottolineare l'ammissione di colpa - se così la vogliamo chiamare - che punta il dito direttamente sui giocatori, coloro che alla fine scendono in campo. E che soprattutto evidenzia una volta per tutte che anche all'interno dello spogliatoio, alla fine, ci si sia resi conto che qualcosa non va. Nonostante i buoni propositi di migliorare e di migliorarsi. Il casino, adesso, è riuscire ad invertire subito il trend negativo.