TIME OUT
Cinquanta sfumature di giallo, grigio, viola, indaco, nero. Sulla clausola di Stevan Jovetic si è parlato, si è discusso, si è ragionato. Ed il problema, forse e come sempre, è stato proprio questo. Dopo due minuti dal rinnovo già si parlava di questo accordo. C'è o non c'è? E' depositato in Lega o meno? E' una scrittura privata o una semplice stretta di mano? Era novembre. Poi è passato l'inverno e con l'approssimarsi del calciomercato tutto è tornato a galla. Clausola sì, clausola no, o solo gentlemen agreement? Fin troppe chiacchiere, troppe discussioni, ragionamenti. Certe volte utili, altre volte superflui. Un'indigestione che nessuno, ad oggi, tollera più. Anche solo per il fatto che, nonostante tutto, Jovetic ha ancora la maglia viola ben salda sulle spalle.
E poco importa, almeno oggi, che il futuro, quello, proprio certo non lo sia. Come poco importa che lui stesso abbia pensato alle offerte piovutegli da ogni parte questa estate. In fondo, quel che importa è che domenica contro il Catania ci sarà, e la domenica successiva anche. Non è il tempo per disperarsi. Il mercato è finito nemmeno due settimane fa e basta parlare di clausole e trasferimenti. Parlare di campo in certi casi dovrebbe essere terapia consigliata dai medici. Dunque time out. Pausa. E pace se poi qualche sceicco verrà con un pacco di soldi per reclamare amore e cartellino del talento dei balcani. Per ora lo abbiamo noi: lo abbiamo cresciuto, lo abbiamo aspettato e ora godiamoci il suo talento. E con questa squadra, questo allenatore e questo entuasiasmo tutti dovranno aver paura.
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