TIFOSI E VIOLENZA: QUANDO LA SOCIETA' CONTA

04.09.2008 03:00 di  Andrea Capretti   vedi letture
TIFOSI E VIOLENZA: QUANDO LA SOCIETA' CONTA
FirenzeViola.it

“O la situazione cambia o me ne vado”. Il rapporto tra calcio e tifosi è tornato subito teso, in area Napoli quasi logoro. L’incipit del discorso infatti appartiene al pensiero di Aurelio De Laurentiis, presidente partenopeo deciso a prendere di petto una situazione che al momento non sembra lasciargli molte alternative. Si attende più protezione dallo stato, ma in realtà l’intento è creare una sana preoccupazione nel cuore dei tifosi, anche quelli che si spacciano tali, seppur spesso impegnati a distruggere autobus e treni. L’esempio efficace e funzionante arriva da Firenze e in realtà è tutta colpa di una bottiglietta di plastica. Quella piovuta dagli spalti dell’Artemio Franchi (di Siena) durante Siena Fiorentina. Quella che si apprestava a diventare la squadra del Fair Play, del terzo tempo e delle partite viste al fianco della dirigenza avversaria non poteva concedere sconti a nessuno sul capitolo violenze. Chiara, intransigente fin da subito la famiglia Della Valle è stata la prima a mettere sul piatto la soluzione del: ‘o noi o loro’.

Un confronto che avvenne all’interno dello stadio, che gettò le basi del nuovo corso, che permise di arrivare ad una ritrovata serenità ed un consistente risparmio alla voce multe. Messaggio ricevuto, tifoseria uscita nel giro di un anno dal mirino delle forze dell’ordine, dall’etichetta di ‘pericolosa’. Un evoluzione positiva, frutto anche della collaborazione con questura e forze dell’ordine, che ha portato Firenze a modello italiano e una delle piazze di esordio per la tessera del tifoso. Viene visto come l’ultimo passo verso la tranquillità ma qui forse l’ottimismo è eccessivo visto che il progetto è ancora in fase embrionale e modifiche significative al modo di vivere la domenica calcistica ancora non ne ha portate. Un cambiamento, di forza e dall’alto proverà di nuovo ad imporlo lo stato. Il ministro dell’interno Maroni e l’Osservatorio hanno già bloccato le trasferte dei tifosi del Napoli, individuato partite a rischio come Genoa – Milan da giocare senza supporter rossoneri. Difficile capire se sarà sufficiente, se il cosidetto giro di vite concederà solo nuovi intervalli ad una piaga capace di ripresentarsi nei modi e nelle circostanze più varie. L’ultima chance pare davvero essere quella targata Della Valle, recepita ultimamente dal collega De Laurentiis. Niente disordini nel segno del calcio o addio a chi di tasca propria fornisce la materia prima per mandare avanti il mondo del pallone. Domenica 14 settembre la rinata tifoseria viola potrebbe non entrare al San Paolo di Napoli; il timore però è che da quelle parti sia già stato lanciato molto di più di una bottiglietta di plastica...