TESTA SOLO A CAMPO
Bocche cucite e testa solo alla Sampdoria. Il precetto pasquale che ha visto riunita la Fiorentina questo pomeriggio per volontà di Pantaleo Corvino non ha portato novità in casa viola, alla luce di quelle che invece erano state le dichiarazioni al vetriolo di Daniele Pradè all’indirizzo del presidente Cognigni. Nessuna voglia di replicare da parte del club, la risposta vera e propria dovrà piuttosto arrivare sul campo domenica alle 12:30. Dove la Fiorentina è chiamata ad una vera e propria impresa, se si considera che la truppa di Sousa se la vedrà contro una delle squadre più in forma del campionato e che quattro successi consecutivi per i gigliati non si verificano addirittura dal settembre 2015, quando con una partenza sprint la Fiorentina guadagnò in fretta la testa della classifica.
Strana la vita della Viola, che proprio un anno fa sul campo della Samp (era l’8 novembre) si rese protagonista probabilmente della gara più bella mai giocata nell’arco del ciclo Sousa, una sfida in cui il pressing asfissiante coronato dalle reti di Ilicic e Kalinic esaltò l’idea di calcio del portoghese e fece sognare a Firenze per più di una notte lo scudetto. Tempi ormai tramontati, visto che adesso la sensazione comune è che il match di Marassi sia a questo punto soltanto l’ennesima tappa di avvicinamento al triplice fischio della Serie A e al rompete le righe (definitivo) di buona parte della vecchia guardia e del tecnico. In ballo però ci sono ancora un sesto posto ed un’Europa da conquistare per la Fiorentina: motivo per cui a Genova, sul campo, ci sarà spazio per tutto fuorché per amarcord e veleni. Di quelli, a Firenze, ce ne sono probabilmente già troppi.