TATARUSANU, BORJA E GONZALO REGGONO, BABA PASSI INDIETRO

31.01.2016 16:53 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
TATARUSANU, BORJA E GONZALO REGGONO, BABA PASSI INDIETRO
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© foto di Federico De Luca

TATARUSANU – Buon per lui che sia Pavoletti che Laxalt non riescano a indovinare la deviazione volante da due passi. Su quest'ultimo mette comunque il piede per respingere sul finale di primo tempo. Avvio di ripresa complicato con il palo colpito da Suso e l'uscita disperata su Pavoletti che peraltro lo obbliga a una vistosa fasciatura sulla gamba destra. Immolato, 6,5.

RONCAGLIA – Pavoletti lo punta, e lo salta, praticamente subito. Ammonito per fallo su Perotti subito dopo l'intervallo accusa l'avvio sprint del Genoa nel secondo tempo. Traballante, 5,5.

RODRIGUEZ – Alle prese con Pavoletti, avvia immediatamente il duello con l'attaccante genoano. Ma soprattutto mette Babacar in porta con un lancio più che preciso. Al solito è l'uomo che dà sicurezza al reparto, 6,5.

ASTORI – Di testa interviene dopo nemmeno due minuti prendendosi qualche rischio, poi non è impeccabile sul rimpallo che libera Ansaldi al traversone poco dopo la mezz'ora. Per il resto fa buona guardia, 6.

BERNARDESCHI – Ci prova dalla lunga distanza dopo un quarto d'ora ma spara altissimo. A poco dall'intervallo perde Laxalt che conclude su Tatarusanu. Dà segni di risveglio con un bell'assolo e appoggio per Babacar dopo un quarto d'ora nella ripresa e con un break importante che riavvia il contropiede non sfruttato da Borja. In ripresa, 6.

VECINO – Un buon recupero ma anche un tiro sballato nella prima mezz'ora. Finisce tra gli ammoniti per fallo su Pavoletti, ma di lì a poco rischia il bis. Al rientro dopo la squalifica era lecito attendersi di più, 5,5.

BORJA VALERO – Non disdegna la copertura pur cercando i varchi giusti per le ripartenze. Con l'ingresso di Tino Costa torna a ridosso delle punta Kalinic, ma non sfrutta a dovere un buon contropiede dopo il recupero di Bernardeschi. Meglio nel liberare Kalinic ancora su ripartenza rapida. Regge la baracca, 6.

PASQUAL – Dalla sua parte il Genoa spinge sin dall'inizio e in società con Astori combina un guaio lasciando libero Ansaldi di crossare pericolosamente. Un po' meglio col passare del tempo, ma la sofferenza resta, 5,5.

Dal 31'st ALONSO – Per pochissimo non indovina il tiro da tre punti che avrebbe cambiato volto alla domenica viola, ma Perin dice no, 6.

ILICIC - Primo tempo sottotono, con qualche avversario portato a spasso ma senza arrivare al tiro o all'assist. Si rivede in apertura di ripresa con un tiro da fuori bloccato da Perin, che alla fine risulta l'unico spunto degno di nota, 5,5.

Dal 10'st TINO COSTA – Non si estranea dalla lotta in mezzo al campo, anzi non va nemmeno troppo per il sottile rimediando anche il giallo. Impatto assai diverso rispetto a domenica scorsa, 5,5.

ZARATE – Il primo spunto è buono, e sul suo tiro cross per poco non ci scappa il gol. Svaria molto ma alla lunga tocca sempre meno palloni, 5,5.

Dal 10'st KALINIC – Dopo il suo ingresso ci sono maggiori spazi, soprattutto in fase di contropiede. Di palle giocabili, tuttavia, ne vede pochissime, 6.

BABACAR – Prova a mettere il piedone sul cross basso di Zarate ma la palla resta sulla linea, mentre sul lancio di Gonzalo perde troppo tempo e non arriva al tiro da buonissima posizione. Meriterebbe invece più fortuna sul tiro dopo l'azione di Bernardeschi. Quando ci riprova, a dieci dalla fine, spara in curva. Passi indietro rispetto al Torino, 5.

SOUSA – Sorprende tutti con Zarate titolare e Kalinic in panchina, per il resto è la formazione annunciata. E' proprio l'argentino a confezionare l'occasione più pericolosa del primo tempo, ma in linea generale è il Genoa che fa la partita e sfiora il vantaggio, ancora di più nei primi minuti della ripresa. Dopo 10' nella ripresa cambia, inserendo Tino Costa e Kalinic al posto di Ilicic e Zarate. La Fiorentina gioca meglio, e soffre meno, ma non trova la via del gol. L'ultimo cambio è Alonso per Pasqual, poi si fa prendere dal gioco e tocca il pallone prima che esca dal campo. Il gesto gli costa un'espulsione surreale, eppure lo stop c'era tutto... 6.