TABÙ
Il termine è di quelli da far girare la testa. E ancor più nello specifico, nemmeno troppo beneaugurante. Del resto, almeno da queste parti, i ricordi recenti ancora bruciano. Tra un furto evidente che grida vendetta ancora a distanza di trenta anni, e un titolo d'inverno che non bastò a trattenere un certo Edmundo a Firenze, con Batistuta infortunato. Insomma, al solo pensiero di una vittoria del genere, a Firenze, spesso e volentieri si è scatenata la peggiore delle lune nere.
E se da un lato benissimo fa la società a non prendere nemmeno in considerazione l'ipotesi, tanto meno quella di poter pensare di competere per un tale traguardo, dall'altro bene fanno i tifosi a sognare comunque. Perchè è soprattutto questo aspetto, quello venuto meno negli ultimi due anni. L'incapacità di potersi augurare qualcosa di buono in casa viola sembrava divenuta cronica, dunque già esser riusciti a ricostruire aspirazioni e speranze può considerarsi un enorme successo. Da godersi settimana dopo settimana.
Eppure, tra le pieghe del gioco di Montella e i risultati della sua squadra, verrebbe davvero da domandarsi se questa Fiorentina non potesse realmente competere anche per quel primo podio che nessuno nemmeno nomina. Interrogativo che verrà sciolto, sicuramente, col passare del tempo. E a cominciare da domenica, con la trasferta di Torino. Se davvero i viola fossero in grado di volare ogni oltre ostacolo con il loro aeroplanino non sarebbe difficile accorgersene, questo è certo. Dunque, anche solo a livello scaramantico, tanto vale sognare. Ma in rigorosissimo silenzio.