SPURS, L'eterna promessa della Premier League
L'urna di Nyon non ha sorriso ai viola, riservando il Tottenham per i sedicesimi di finale di Europa League in programma il 19 febbraio (a White Hart Lane) ed il 26 febbraio (al Franchi). L'andamento degli Spurs nella stagione in corso presenta alcuni tratti in comune con il rendimento della stessa Fiorentina, tenendo conto del settimo posto degli Spurs in Premier a quota 24 punti e del percorso europeo, leggermente più convincente, degli uomini di Pochettino dopo una partenza stentata (due pareggi consecutivi contro Partizan e Besiktas, poi qualificatosi come primo del girone). La vera sorpresa dell'avventura in Europa League del Tottenham risponde al nome di Harry Kane: i numeri in tal senso parlano da soli, con 7 gol messi a segno in 7 presenze tra girone di qualificazione e turno preliminare.
L'esplosione del giovane Kane, cresciuto proprio nel vivaio degli Spurs, riesce però a compensare solo parzialmente la delusione per un rendimento offensivo spesso deludente proprio negli uomini più attesi: basti pensare che Adebayor e Soldado hanno trovato la via del gol, complessivamente, per sole tre volte. I due gol siglati dal togolese e la sola rete messa a segno dallo spagnolo rimandano direttamente al momento di Mario Gomez, al netto però dell'ennesimo infortunio del centravanti tedesco in questa prima parte di stagione. Il cammino in Premier League vede nella discontinuità il tratto più evidente: l'ambizioso Pochettino, che ha stregato tutti dopo l'annata al Southampton ed ha causato l'esonero di Sherwood, non è ancora riuscito a dare alla squadra quell'identità tale da competere con le primissime della classe. Sette vittorie, tre pareggi e sei sconfitte (con una difesa ben più perforata ed instabile rispetto a quella delle concorrenti per l'Europa) vanno a costituire un bottino non certo soddisfacente per una società ambiziosa come gli Spurs: l'addio da record di Gareth Bale ha lasciato un vuoto che la dirigenza non ha riempito nonostante i 100 milioni ricevuti nella trattativa con il Real Madrid. Gli arrivi del terzino Davies, dei centrali Fazio e Dier, del portiere Vorm e dell'ex obiettivo viola Stambouoli hanno comportato un esborso di 40 milioni di euro ripagato solo parzialmente sul campo, tanto da scatenare prontamente le critiche nei confronti della dirigenza. Lamela, Eriksen e Chadli rappresentano dal canto loro le minacce principali, stando a quanto emerso fin qui: una batteria di trequartisti in grado di tenere a galla la squadra nonostante la latitanza delle punte.