SOGNI DI GLORIA E PAROLE AL VENTO
Più che delle infuocate dichiarazioni del mondo Atalanta nel dopo gara di ieri (opposte a quanto raccontato dopo l'1-1 dello scorso anno determinato dall'arbitro Pairetto che negò due rigori solari ai viola) verrebbe voglia di tirare in ballo i commenti alla vittoria della Fiorentina. Se a San Siro il fallo di Politano su Chiesa praticamente era passato sotto silenzio ieri il duello Toloi-Chiesa ha richiamato parecchie attenzioni. Quasi tutte rivolte a condannare Chiesa e la sua presunta simulazione.
Al di là del tocco, è semmai l'impiego del VAR che di certo oggi merita un'attenta riflessione. Perchè oltre a farsi sempre meno omogeneo sui vari campi adesso diventa complicato anche capire come e quando dovrebbe intervenire. Tanto più se in campo c'è un arbitro di personalità che si fa sicuro delle proprie scelte. E' sull'impiego che si sta facendo della tecnologia in questo campionato che si dovrebbe dibattere, non di una tendenza a cadere del giocatore più importante a livello nazionale. Anche perchè, seppure nessuno lo voglia ricordare, è sempre lui, Federico Chiesa, il più bersagliato dagli avversari.
Anche stavolta, nel giro di pochi giorni, l'intervento deciso e determinato del presidente Cognigni centra l'obiettivo e stoppa troppe parole al vento. Quelle del dopo gara infuocato tra dirigenza e tecnico nerazzurro. Se nessuno si sente in dovere di placare le indicazioni di Gasperini su Chiesa, o quelle di Percassi, è la proprietà viola, nella sua espressione societaria, a prendere posizione. Confermando tra l'altro come i rapporti tra i club restino tesi. Ma fa bene, perché accusare di preparare una partita sul fronte arbitrale suona davvero eccessivo, ricordando cos'era capitato soltanto una stagione fa in identiche condizioni o più semplicemente la storia passata e recente della Fiorentina.
Chiarito questo aspetto, e ribadito il valore di una vittoria arrivata anche grazie alla punizione di Biraghi (oltre a una prova eccelsa della difesa), aveva ragione Pioli nel considerare un eventuale risultato positivo qualcosa di fondamentale. Perchè con la vittoria di ieri i viola volano al terzo posto, si preparano ad andare a Roma forti di una condizione ottimale e di risultati eccellenti davanti ai propri tifosi. Sarà quella contro la Lazio la riprova definitiva per capire se anche lontano dal Franchi questa squadra sa imporre la propria idea di gioco. Cosa non del tutto riuscita nella sfida con l'Atalanta. Perchè in un campionato nel quale la Juve sembra aver già fatto il deserto dietro di sè, alle spalle dei bianconeri non sembra esserci niente di scontato. Nemmeno posizioni impensabili soltanto qualche mese fa.