SFIDA CONTINUA

06.10.2018 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
SFIDA CONTINUA

Doveva essere un ulteriore step verso il 100% della condizione, invece la gara con l'Atalanta si è rivelata un passo indietro. Dopo il primo mese di campionato l'attesa per le giocate di Marko Pjaca prosegue, un deja vu dell’estenuante corteggiamento estivo, e se il gol in casa contro la Spal sembrava preludere alla nascita di un tridente inarrestabile per ora Mirallas potrebbe aver già effettuato il primo sorpasso nelle gerarchie. Era stato Pioli, alla vigilia del match di domenica, a raccontare di una crescita costante dei due esterni arrivati in estate, uno dalla Juve l'altro dall'Everton.

“Sono vicini al top” aveva detto lasciando intendere un ballottaggio aperto per la maglia da titolare. Alla fine l'aveva spuntata Pjaca, fin lì scelto titolare anche nelle trasferte di Napoli e Genova, oltre alla partita con la Spal. In realtà nella sfida con l'Atalanta le gambe non hanno girato: niente spunti e niente idee. Le cronache del primo tempo lo ricordano esclusivamente per un cross girato verso la porta da Milenkovic, il resto sono stati palloni persi e dribbling non riusciti. Tanto che dopo poco nella ripresa Pioli lo ha richiamato per inserire Mirallas apparso più in forma nel resto della partita.

Quel processo di inserimento nelle meccaniche di gioco si è interrotto al cospetto dell'organizzazione difensiva di Gasperini, capace di imbrigliarlo e impedendogli non solo di arrivare al tiro, ma anche di rifornire Simeone. E' sotto questo profilo che al momento la Fiorentina è ancora alla ricerca del principale apporto di Pjaca, esterno offensivo inseguito per il suo potenziale di gol e assist. Fino a oggi il suo ruolino di marcia racconta di 7 presenze di cui 3 da titolare, per un totale di poco più di 300 minuti nei quali si è costruito 6 occasioni da rete. Il raffronto con i risultati in campo, un gol e un assist contro la Spal, racconta delle difficoltà, anche fisiche, incontrate lungo il cammino da Pjaca.

Che non a caso vanta anche un chilometraggio inferiore agli altri compagni di reparto: Simeone e Chiesa (che hanno giocato però quasi sempre) guidano la graduatoria generale con oltre 10,6 km. il primo e 9,5 il secondo, il numero dieci è poco sopra i 6,2. Nulla di cui preoccuparsi, c'è tutto il tempo per recuperare la migliore condizione e cancellare i dubbi sul recupero post infortunio, ma pur sempre un un campanello d'allarme per il croato chiamato a gestire la concorrenza con un Mirallas per niente disposto a fare da comparsa a cuor leggero. Il ballottaggio in vista di Roma è di nuovo aperto, sarà probabilmente un ritornello costante di questa stagione.