SETTIMANA DECISIVA
L'estate sta finendo. Ma una settimana a dir poco rovente attende la Fiorentina. Una settimana in cui si deciderà una buona fetta del proprio futuro. Praga, Montecarlo, Milano, Firenze Campo Marte. Non sono le tappe di una vacanza, ma gli appuntamenti che attendono la squadra e la società viola nei prossimi sette giorni. Mercoledi i ragazzi di Prandelli voleranno nella bellissima capitale boema, dove finalmente si saprà se gli sforzi da loro effettuati nello scorso campionato e quelli sostenuti dalla società negli ultimi due mesi saranno premiati con l'accesso all'"Europa che conta". Neanche 24 ore ed ecco il sorteggio di Montecarlo. Sperando che ai Viola interessi quello delle 18 e non quello delle 13. Da quel momento Cesare Prandelli comincerà a studiare il prossimo avversario dei Viola, anzi, speriamo, i prossimi avversari; ma forse tale lavoro sarà rimandato di qualche giorno, perché domenica inizia il Campionato di Serie A: un inizio col botto, visto che la prima giornata prevede come match-clou Fiorentina-Juventus. Una partita che forse arriva un po' troppo presto, visto che oltre che di una sifda da sempre carica di significato per il popolo viola, si tratta soprattutto di uno scontro diretto tra due compagini che puntano molto in alto. E mentre i giocatori viola lotteranno sul terreno dell'Eden e suderanni ai "campini", anche per i dirigenti gigliati ci sarà molto da lavorare. All'Atahotel di Milano va in scena l'ultima "sette giorni" del mercato estivo.
Un mercato che ha visto la società dei Della Valle tra le grandi protagoniste.Un mercato che gli stessi dirigenti gigliati continuano a dichiarare chiuso, ma che potrebbe riservare delle sorprese, soprattutto se a Praga le cose dovessero andare come devono andare. Prandelli ha a disposizione un gruppo capace di essere competitivo su più fronti: potrebbe essere ceduto qualche elemento, ma non si può certo parlare di sfoltimento della rosa. Tra le caratteristiche di molti dei giocatori gigliati c'è infatti la duttilità, dote che consente di poter far fronte ad eventuali assenze senza creare malumori all'interno dello spogliatoio. Diverso il discorso per quanto riguarda le possibili operazioni in entrata. E' partito un giocatore di grande affidamento come Fabio Liverani, ma Felipe Melo ha fatto in fretta a far dimenticare ai tifosi viola i lanci millimetrici del regista romano. Se ne è andato anche un leader della vecchia squadra come Tomas Ujfalusi, ma in compenso a destra sono arrivati ben due giocatori di grande esperienza e di sicuro affidamento. Un unico neo: la crescita costante di Alessandro Gamberini ne ha fatto un elemento quasi indispensabile per il reparto arretrato viola; Kroldrup e Dainelli appaiono a proprio agio quando sono affiancati al centrale bolognese, un po' meno quando giocano in coppia; Mazuch e Da Costa sono giovani di grande prospettiva ma forse ancora un po' acerbi per una Serie A di alto livello ed una competizione europea. E lì potrebbe arrivare l'ultimo regalo da parte della società: un centrale di alta qualità in grado di rendere una squadra già altamente competitiva quasi perfetta. Non sarà un'impresa facile, perché a giro non c'è granché, o meglio, non ci sono giocatori "da Fiorentina". Uno ce ne sarebbe, ma per scaramanzia, non ne pronunciamo nemmeno il nome. Speriamo che sia un comunicato ufficiale a farlo in vece nostra.