SENZA ALTERNATIVE
Il messaggio, anzi i messaggi sono arrivati forti e chiari. Poco prima del fischio d'inizio, e subito dopo. Perchè non è banale fare autocritica, e l'uscita di Guerini sulla gestione mediatica del caso Gomez merita apprezzamenti. Che sia d'insegnamento, l'esperienza con il tedesco, per quel filo di trasparenza (e conoscenza) in più che la società potrebbe regalare a chi quotidianamente la racconta ai tifosi.
L'altro messaggio, invece, l'ha spedito Montella al via della gara con il Dnipro. Mandando in campo praticamente tutti i titolari, alla faccia del turn over e dell'impegno di domenica con il Bologna. Un'esclusione collettiva che ha coinvolto quello stesso Ilicic chiamato a riscattarsi magari partendo da titolare. D'accordo il valore del primo posto del girone in palio, ma il tecnico stasera conferma di non credere troppo nelle alternative. Da Bakic a Iakovenko, da Alonso a Compper, per Montella, al momento non arrivano garanzie, e dunque non giocano.
Indicazione chiara, da tenere bene a mente per il mercato di gennaio (seppure ADV sia stato molto chiaro sulle scarse disponibilità). Quando ci sarà da mettere mano a una rosa che ha evidentemente bisogno di tasselli, anche per sognare un cammino duraturo in Europa. Nel mezzo, poi, il cambio di volto della squadra con Cuadrado riportato e destra e Joaquin pronto a pareggiare arrivando dalla sinistra (oltre al raddoppio del colombiano che arriva sempre da destra) e un arbitraggio che la dice lunga sullo spessore di questa prima fase di Europa League.
I viola, comunque, compiono il loro dovere, e adesso attendono risposte dall'urna di Nyon pur con la soddisfazione di 16 punti nel girone che onorano certamente la partecipazione alla competizione eurpoea. Con la sensazione, tuttavia, che a questa squadra possano servire (almeno da febbraio per cullare il sogno della finalissima torinese) alternative in più a quel Gomez che prima o poi dovrà pur rientrare.