SCONFITTA ASSURDA CHE LANCIA UN LAMPANTE MESSAGGIO

24.04.2023 00:00 di  Sonia Anichini   vedi letture
SCONFITTA ASSURDA CHE LANCIA UN LAMPANTE MESSAGGIO

Mi sono rassegnata ad uscire dal partito. Forse eravamo in pochi a sostenerlo e non avevamo nemmeno pretese esose, tipo raggiungere la Champions, ci accontentavamo di vedere esauditi gli obiettivi societari che prevedevano di migliorare il settimo posto dello scorso anno ma dopo quanto successo a Monza rassegno ogni speranza di finire alla meglio il campionato. Ho sempre sostenuto il partito, così l’ho chiamato, di coloro che non volevano mollare la Serie A a favore delle coppe, ma credo non ci siano più chances di poter competere su tre fronti anche se mi crea disturbo sentire commenti del tipo “le partite importanti sono altre” riferendosi alla C.I e alla Conference.

Se mi adeguo a questa realtà, mi rimane però sullo stomaco perdere una partita come quella di ieri dove dopo un quarto d’ora la Fiorentina era in vantaggio di due gol e alla fine perde la gara. Non era bastato rimanere traumatizzati dalla sfiorata “tragedia” europea in quello 0-3 che ha fatto venire la tachicardia ai tifosi viola col Lech e siamo ricaduti in una serie di errori che francamente non posso esentarmi dal notare. Perché non riusciamo a gestire le partite? Perché abbiamo “staccato la spina” come ha detto il Mister? Ci sentiamo così forti da poter avere un atteggiamento di sufficienza verso certi avversari, ci prende una specie di rilassamento da risultato acquisito? Dopo il Braga e il Lech anche a Monza è parso così, forse domenica pensavamo di fare una seduta di allenamento fuoriposta ma ci abbiamo lasciato le penne e i tre punti, anzi quattro se si considera che la gara di andata era finita in parità. E il Monza è una neopromossa…

Ci sono stati ancora tanti errori e calciatori sui quali spesso confidiamo che hanno toppato, vedi Quarta, Amrabat e Terracciano ma tutti nel complesso si sono dimostrati sottotono se si esclude i primi minuti dove siamo partiti alla carica. Menzione d’onore per i goleador Kouamè, che ha pure fatto un assist, e Saponara ma poi resta l’amaro in bocca perché, purtroppo, se tutti non vanno a mille, la squadra si squaglia e finiamo per perdere due partite in pochi giorni. Probabilmente manca la fame di vittorie, oltre alle forze fisiche e mentali, e spero con tutto il cuore che ci si possa sfamare vincendo una coppa perché fallire anche in quelle ci farebbe ritrovare con un pugno di mosche in mano.

Non vorrei mai che quanto visto col Poznan a Firenze e ieri allo U-Power Stadium mettesse benzina nel motore della Cremonese che, vedendo le nostre fragilità, si sia ringarzullita ed arrivi giovedì al Franchi col coltello fra i denti. Ora, non voglio far parere i grigiorossi il Real Madrid visto anche che vengono da una sconfitta per 3-0 con l’Udinese, ma i viola lanciano segnali che sono incoraggianti più per loro che per noi.

Il ritorno della semifinale di coppa Italia è fondamentale ma non deve essere l’alibi per la gara di ieri come ha fatto il nostro Direttore Pradè che nel post partita ha detto “non so cosa sia passato per la testa ai ragazzi, calo di energie, il pensiero che fosse una partita facile o la mente è andata a giovedì che è una cosa normale”. Questo non può passare perché non fa fare proprio una gran bella figura ad Italiano e ai suoi ragazzi ma, soprattutto, con questa prestazione abbiamo lanciato un messaggio che suona più o meno così: non riusciamo a competere su tutti i fronti, abbiamo fatto una scelta e molliamo la corsa per il campionato (che comunque abbiamo compromesso nel girone d’andata).

Nessuno ammetterà mai una cosa del genere, ma la sensazione è quella. Non voglio fare del disfattismo, la Fiorentina ci ha fatto vedere una insperata rimonta a suon di buoni risultati, tanti e consecutivi, sta giocando più partite di tutti al mondo, ma non riesco a digerire le sconfitte assurde, come quella di ieri, consolandomi con l’ipotesi, che mi auguro diventi realtà, di sollevare un trofeo.

La Signora in viola.