SCONCERTI, DV? Tante parole ma troppo "silenzio"
Il giornalista Mario Sconcerti è intervenuto a margine dell'evento al Teatro del Maggio Musicale in celebrazione dei trent'anni de la Repubblica Firenze, di cui è stato direttore fin dai suoi primi albori: "Si deve essere emozionati e modesti, perché i trent'anni vogliono dire che abbiamo fatto una cosa seria che ha camminato anche molto da sola. Firenze? Mi manca molto, credo sia rimasta attaccata a se stessa ma anche introversa. Con voglia di fare, però non con la volontà. C'è la Firenze borghese dove la gente è creativa, poi la Firenze d'élite in mano a cinquanta famiglie da decenni, e una Firenze geniale che sa farsi ancora ascoltare.
Fiorentina del 1988? Non è cambiato molto, era già una squadra che doveva disfarsi di alcuni giocatori, per esempio andò via Baggio e ci fu l'esperimento Kubik dall'estero. Poi c'è stata l'epoca Cecchi Gori che riuscì a muovere la nostra pigrizia facendola però pagare cara in quanto fu un fallimento. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che siamo e non continuare a cercare di essere qualcos'altro. Della Valle? Dicono molte cose ma con troppo silenzio, per il resto sono con loro".