SCALA A PIOLI
Che la Fiorentina abbia necessità di punti, oggi pomeriggio, è fuori disussione. Di fronte troverà però un Bologna dalle molte insidie: non solo per i tanti ex, non solo per la temibile coppia (che profuma d'azzurro) Diamanti-Gilardino, e neanche tanto per l'imprevedibilità di una squadra che in trasferta ha finora perso contro Chievo e Siena ma è riuscita a far bottino pieno all'Olimpico contro la Roma di Zeman. Di fronte c'è anche uno degli allenatori emergenti e più apprezzati del nostro campionato, quello Stefano Pioli che lo scorso anno prese il Bologna ultimo in classifica (1 punto in 6 gare) e lo portò a uno straordinario 9° posto finale, grazie a una sorprendente media di 1,56 punti a partita e ad una efficace duttilità tattica.
Senza dimenticare che Pioli fu un buon difensore che trascorse 5 stagioni in maglia viola (con oltre 160 presenze fra serie A e coppe), va detto che il tecnico emiliano è stato anche accostato alla panchina gigliata nella scorsa primavera, quando il futuro di Delio Rossi sembrava assai in bilico in vista della stagione 2012/13. C'è poi un curioso retroscena riguardo all'approdo di Pioli a Bologna dodici mesi fa: il club felsineo, esonerato Bisoli il 4 ottobre, sondò la disponibilità di Delio Rossi. Il quale però (dopo aver rifiutato di tornare a Palermo) rifiutò anche l'offerta del Bologna, perché attendeva quella della Fiorentina - che sarebbe arrivata di lì a poche settimane, in seguito all'esonero di Mihajlovic. Il Bologna "ripiegò" su Pioli ma, avallato dai risultati, il 22 marzo scorso il vicepresidente del Bologna si poteva lasciare andare a un emblematico "meno male che Delio Rossi rifiutò la nostra offerta, perché abbiamo preso Pioli...".
Lui, dal canto suo, ha sempre dimostrato grande rispetto per i viola. "La Fiorentina sta giocando un buon calcio, ed è stata la squadra che ha messo più in difficoltà la Juventus finora" ha detto ieri.
Insomma, i viola di oggi non dovranno assolutamente sottovalutare la sfida contro questo Bologna. Dopo il 4-0 di domenica al Catania, oggi al Franchi i rossoblù non snatureranno il proprio assetto offensivo ma dietro Pioli passerà alla difesa a tre. Senza Antonsson, davanti ad Agliardi giocheranno Carvalho, Natali e Cherubin. A centrocampo, Kone sarà un finto trequartista (con compiti di tenere sott'occhio Pizarro), mentre accanto a Pazienza dovrebbe essere Guarente a vincere il ballottaggio con Taider; sugli esterni Garics (in vantaggio su Motta) e Morleo. Davanti, l'imprevedibilità di Diamanti e un centravanti di razza come Gilardino.