SARÀ L'ANNO (SANTO) GIUSTO?

12.11.2015 00:00 di  Sonia Anichini   vedi letture
SARÀ L'ANNO (SANTO) GIUSTO?

Anche senza il campionato che ci tiene belli concentrati sulla Fiorentina, continuiamo a sognare in grande ed a cercare conferme sul valore della nostra squadra e sul suo futuro. Ci riscaldano il cuore i tanti pareri favorevoli che, volenti o nolenti, i più sono portati a dare sulla Viola e ci siamo anche simpaticamente permessi di coinvolgere Papa Francesco nella sua visita a Firenze. Sui social le battute si sono sprecate ed una tifosa glielo ha anche suggerito (“saluti la capolista”) al suo passaggio per le strade della nostra città, come gli è stata avvicinata una sciarpa viola. 
Non vorrei mischiare il sacro col profano ma, proprio per la venuta del Santo Padre, mi è stato suggerito di controllare chi aveva vinto lo scudetto negli ultimi anni santi. Ebbene, nell’anno straordinario del 1983 il titolo era andato alla Roma e in quello ordinario del 2000, che coincideva anche con il centenario della sua nascita, la Lazio.
La strana coincidenza è quella che il titolo sia rimasto nella capitale, meglio lì che sulle solite strisciate, ma un pensierino viene da farlo sul nuovo anno santo straordinario che sarà aperto il prossimo 8 dicembre, visto che il Papa è stato in visita proprio nel nostro stadio dove ha ufficiato la Santa Messa.
Non vuole essere una bestemmia e non vuole offendere la fede di nessuno, ma è una simpatica considerazione che fa aumentare i nostri desideri di scudetto. Francesco è sempre vicino alla gente ed è anche vicino al mondo del calcio perché fin da piccolo è stato un tifoso del San Lorenzo di Buenos Aires e, probabilmente, capirebbe queste nostre elucubrazioni, questo nostro attaccarci a qualsiasi cosa ci dia la conferma, oltre a quella lampante del campo, che potrebbe essere l’anno giusto.
C’era anche una rappresentanza viola con ADV, Gilberto e Rossi che non hanno voluto mancare a questo evento speciale nella casa della Fiorentina, dove da oggi riprenderanno gli allenamenti dopo alcuni giorni di riposo.
Chiaramente manca un gruppo ben nutrito di uomini che sono a giro con le proprie nazionali, ma è il prezzo da pagare quando hai in squadra calciatori che stanno giocando in modo strepitoso. 
Intanto Sousa lavorerà con coloro che sono rimasti, per continuare ad insegnare calcio, per continuare ad inculcare il verbo vincere nella testa di tutti, per continuare a credere in questo miracolo.

La Signora in viola