SANTIAGO SILVA, Panta rei
Corre il tempo, fuggono i giorni. E scorrono le partite. La storia in viola del "Tanque" Silva sembra il resoconto di una corsa automobilistica. Praticamente a 100 all'ora. Dal giorno in cui le voci di mercato raccontarono di un interesse viola alla prossima gara sembra che siano passati soltanto pochi giorni, e non svariati mesi. Eppure, nel calcio, succede anche di questo. Succede in pratica che un attaccante over trenta sia annunciato dalla Fiorentina dopo un lungo tira e molla con il Velez, e che la tifoseria saluti l'acquisto come manna dal cielo.
E così, complici i video sfornati dal web, finisce che Silva diventa idolo a Firenze prima ancora di far vedere il proprio valore in campo. Occasione, quella di giocare, che però è destinata a presentarsi presto. Dopo qualche spezzone di gara, del resto, Gilardino si ferma e per il "Tanque" sembra essere arrivato il grande momento. Quel che ha detto il campo, poi, è storia nota. Con più di una perplessità, ma anche una montagna di giustificazioni. Non ultimo il gioco di una squadra che di certo non ha favorito il suo reinserimento nel calcio italiano.
Cesena, Catania, Juventus e Genoa. Queste dovevano essere le quattro chance per Silva, e per dimostrare a tutti di poter sostenere il peso dell'attacco viola. Queste le gare che, in teoria, avrebbe dovuto saltare Gilardino. Niente di tutto questo, anzi, un recupero lampo di Gilardino che, già contro la Juventus, potrebbe riprendersi la maglia da titolare. Nel mezzo, come se non bastasse, anche le primissime voci di eventuali ritorni in Sudamerica. Con il procuratore già in contatto con Corvino, come confermato ieri a Firenzeviola.it, per valutare gli interessi del Boca Juniors. E per il "Tanque", già dopo il Catania, potrebbero di nuovo riaprirsi le porte della panchina.
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