RINCORSA MONDIALE PER MARIO GOMEZ
Firenze è stata la sua scelta. Dal club più forte del Mondo, campione d'Europa in carica, alla Fiorentina. Una scelta fatta per due motivi molto semplici: il primo riguarda la sua voglia di mettersi nuovamente in gioco in una squadra e in un campionato nuovo, per dimostrare a tutti le sue qualità sia dentro che fuori dal campo, e il secondo, forse il più importante, riguarda il prossimo Mondiale, in programma in Brasile nel giugno 2014. Mario Gomez ha scelto Firenze per guadagnarsi la maglia da titolare nella nazionale tedesca, per essere il terminale offensivo di quella Germania che ha come obiettivo dichiarato la vittoria finale in Sudamerica.
La strada però non è affatto in discesa per il bomber viola e a testimoniarlo sono proprio le due partite di qualificazione disputate dagli uomini di Loew tra venerdì e ieri. Prima l'Austria e poi le Isole Far Oer, con Gomez rimasto seduto in panchina per tutti i 180 minuti. Ecco perché Super Mario dovrà guadagnarsi il posto a suon di gol e questo, per la Fiorentina, non può essere altro che una buona notizia. Le due reti messe a segno contro il Genoa, i primi in Serie A siglati dal numero 33 gigliato, non sono altro che l'antipasto, anche perché per convincere il commissario tecnico l'ex centravanti del Bayern Monaco dovrà continuare su questa strada.
Mario Gomez ha infatti una sola carta da giocarsi per convincere Joachim Loew, ovvero quella di far gol con continuità per tutto il resto della stagione. Al momento il titolare è Miroslav Klose, attaccante della Lazio, e quindi la sfida tra i due si terrà anche in serie A. Gomez contro Klose, sia per quel che riguarda la maglia da titolare della Germania al mondiale in Brasile, sia per la corsa all'Europa che la Fiorentina dovrà sostenere, anche contro i biancocelesti, durante il campionato appena iniziato. Un doppio confronto tra bomber, una sfida a distanza sull'asse Firenze – Roma, con la speranza, di tutto il popolo viola, che sia il centravanti arrivato dal Bayern in estate a vincerli entrambi, sia per la sua soddisfazione personale che per le sorti della sua Fiorentina.
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