RINASCITA
Praticamente impossibile trovare punti in comune tra la Fiorentina della seconda metà del 2022 e quella di oggi, tra la squadra spaesata dei primi mesi della stagione e quella determinata degli ultimi tempi, con l'unica eccezione di un tecnico che anche quest'anno ha saputo rigenerare il gruppo e rivedere la tattica. Il nono successo consecutivo in Europa, tredicesimo risultato utile di fila, è celebrato nel settore ospiti con il coro dedicato a Italiano che segna un rinnovato rapporto con l'allenatore.
Italiano dirà di non averlo sentito il coro in questione, più tardi in sala stampa, ma da quel “fate ridere” che non piacque per niente al tecnico dopo un k.o. interno fino alla celebrazione attuale sembrano passati secoli. Merito, come detto, di una rivisitazione tattica che ha fatto bene a tutti, inclusi coloro che si sono ritrovati a giocare in nuovi angoli del campo. E' in questo aspetto che Italiano ha saputo far centro prima con i suoi calciatori e poi con i tifosi, ripartendo dalle difficoltà dello scorso inverno per cambiare totalmente marcia da primavera in poi.
Certo, prima di farsi travolgere dall'entusiasmo, sarà bene tenere a mente anche un valore degli avversari che non ha esattamente impressionato, ma intanto la Fiorentina continua a tenere un passo spedito, e anche a Poznan ha ampiamente dimostrato di saper affrontare condizioni ambientali tutt'altro che semplici. Nella bolgia del Miejski Stadion Nico Gonzalez guida una squadra maturata, rinvigorita dai tanti risultati positivi e fisicamente in tiro, e soprattutto in campo c'è un collettivo forte della crescita di ogni singolo.
Un gruppo che la società ha avuto il merito di difendere, ribadendo anche la propria coerenza, in particolare nel mercato di gennaio nel quale l'intuizione Brekalo comincia adesso ad assumere contorni interessanti. Evoluzione che oggi restituisce una Fiorentina rinata sulle ceneri di quella dell'anno scorso, persino in grado di riportare il popolo viola a sognare a occhi aperti.