RESTYLING
Adesso Pioli può sbizzarrirsi, tanto più in attacco. L'arrivo di Muriel disegna anche e soprattutto nuovi scenari tattici, con la diatriba legata alla contemporanea presenza del colombiano con Simeone che è già ufficialmente aperta. Chi vede i due dialogare in un attacco supportato da un centrocampo folto, chi invece vede l'uno escludere l'altro anche perchè, magari, avrebbe voluto un attaccante più impostato fisicamente.
Di sicuro il tecnico comincerà a lavorare sull'inserimento dell'ex Siviglia sin dal ritiro di Malta (oggi il raduno, in serata la partenza) ma al tempo stesso è innegabile che adesso per Pioli aumenti la responsabilità. Se non proprio dei risultati quanto meno della manovra offensiva, tornata si a tratti tambureggiante in quel di Genova, ma troppo spesso lenta e prevedibile per la maggior parte del girone d'andata.
Ecco, nel girone di ritorno, oltre ai gol, c'è da augurarsi che Muriel possa regalare nuova verve non solo ai compagni di squadra (Pjaca resta il candidato numero uno, almeno se vorrà tornare a recitare un ruolo di primo piano) ma anche a tutte le azioni d'attacco, troppo a lungo limitate al solo "palla a Chiesa" che da solo non può bastare per pensare di vincere, con un minimo di continuità.
Ridisegnare la Fiorentina, darle un nuovo tocco offensivo, è questa la nuova mission di Pioli all'inizio del girone di ritorno e del cammino che attende i viola in Coppa Italia. Magari ritoccando quel centrocampo dove Norgaard ha lanciato segnali incoraggianti, dove oltre a Veretout e Benassi anche Gerson dovrà dimostrare di più, ma più in generale rendendo l'attacco rinnovato da Muriel più rapido e tecnico, oltre che più concreto.