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20.04.2011 00:30 di  Tommaso Loreto   vedi letture
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FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Almeno una direzione, a questo punto, la possiamo cominciare a scrutare. Nella giornata in cui un intervento di Andrea Della Valle non sarebbe per niente guastato, così come del resto accaduto in passato nel corso dei vari precetti di Pasqua, c'ha pensato ancora una volta Corvino a concedere le prime dritte su quello che sarà l'immediato progetto viola. Un progetto che, fra l'altro, prevede il rinnovo del diesse sino al 2015 con la ricerca dell'entusiasmo dei primi tempi fiorentini a garanzia di un pronto riscatto che, un po' tutti, si attendono da Corvino stesso.

Nel mezzo, poi, ci sarà tempo per analizzare la conferma di Mihajlovic, ad oggi quasi scontata, e capire quanto cambierà la squadra. Perchè da qui, da questa rivoluzione, nascerà la nuova Fiorentina. Una squadra che perderà gran parte delle colonne portanti della "vecchia guardia". Un gruppo che si separerà a fronte della fine di un ciclo. E se, a confermarlo, è lo stesso Corvino c'è da credergli. La Fiorentina, del resto, avrebbe forse dovuto prendere in considerazione un'ipotesi del genere già un anno fa, ma tant'è. Ormai quel che è fatto, è fatto.

Resta semmai da capire tutta quella che potrà essere la struttura futura intorno al diesse viola. Perchè, comunque, ancora il ritorno di un presidente resta un'incognita, e perchè lo stesso rapporto fra la società e la città è tutt'altro che idilliaco. E, allora, ancora una volta, se da un lato le parole di Corvino possono anche dare qualche spiraglio di speranza in più (merito e onore a Corvino che, comunque la si veda, la faccia ce la mette sempre) il silenzio dei Della Valle non può che lasciare in sospeso tante altre questioni. Dal nuovo ciclo che dovrà nascere, alla nuova squadra, dagli assetti futuri (se proprio qualche faccia nuova non la vedremo, si può sperare in un presidente?) agli obiettivi futuri.

Perchè se è vero che oggi si è ufficialmente chiuso un ciclo di grandissimo valore, è altrettanto reale il rischio di non riuscire più a raggiungere certi traguardi. Soprattutto se, prima, non dovessero essere chiariti con certezza. Senza contare che, scrutando le parole di Corvino, un aspetto può lasciare perplessi. Pur nelle difficoltà di un'annata no fin dagli inizi, c'è di che rallegrarsi per un finale tranquillo di stagione seppure altrove c'è chi sta peggio? Su due piedi, verrebbe da dire che, da queste parti, ultimamente, ci s'accontenta con grande semplicità e senza nemmeno troppo godimento...