RAGION DI STATO
Non abbiamo mai chiesto ai Della Valle il perdono nei confronti di Adrian Mutu. Ne’ prima ne’ dopo le sue dichiarazioni riportate da Radio Blu. E non solo perché, soprattutto in un caso del genere, non siamo nella posizione di chiedere alcunché ai proprietari della Fiorentina. Che avevamo semplicemente invitato ad essere più “machiavellici”. Non abbiamo nemmeno la presunzione di pensare che ci abbiano ascoltato. Confidavamo semplicemente nel loro buon senso. Anzi, nella loro grande intelligenza che li ha portati ad essere tra i leader dell’imprenditoria italiana e non solo. Ma pare che alla fine a prevalere possa essere proprio quella ragion di stato di cui il nostro illustre concittadino parlava nel suo "Principe" (anche se i soliti invidiosi vorrebbero attribuire questo concetto a tale Giovanni Botero). Cambiano ovviamente i tempi ma non cambia la sostanza. Adrian Mutu ha sbagliato e dovrà pagare. In quale modo spetterà in primis agli organi predisposti ad uopo e, in seconda battuta, all’ACF Fiorentina deciderlo. Adrian Mutu ha sbagliato, tra l’altro, più volte.
Servirà quindi che il suo definitivo cambiamento venga appurato in maniera limpida e definitiva. Ma questo pensiamo lo sappia anche lui. E lo sanno sicuramente anche i tifosi, ai quali ha inviato un accorato appello, ma che al Rumeno potrebbero concedere solo un’ultima chance. Sta di fatto che i nomi accostati finora alla Fiorentina per quanto riguarda il reparto offensivo non sono nemmeno lontanamente paragonabili, dal punto di vista squisitamente tecnico, al 32enne di Calinesti. Un patrimonio tecnico, quindi, che non può essere sprecato. Se davvero la Fiorentina gli ha negato la possibilità di liberarsi per andare al Napoli, ha fatto bene. Tenerlo sei mesi fuori dal campo ci pare invece un azzardo. Forse la cessione all’estero, magari riuscendo a monetizzare, resterebbe la soluzione più giusta. Ma ci pare che ormai non esistano più i tempi tecnici per un’operazione del genere. Forse per la cessione in senso stretto, ma non per reivestirne gli eventuali introiti, cosa che a quel punto il popolo viola chiederebbe, giustamente, a gran voce. Ovviamente restano i dubbi legati alle conseguenze che il reinserimento di Mutu in rosa provocherebbe all’interno dello spogliatoio. Ma qui il discorso si fa più ampio e complesso. Perché se si parla di un “risanamento” della squadra, non si può certo pensare che esso possa coinvolgere solo il Rumeno. Chi è senza peccato scagli la prima pietra.