QUESTIONE DI UN SORRISO
Si sono restituiti il sorriso a vicenda, Firenze e Vincenzo Montella. A margine della cerimonia di ieri a Roma per Save the Children, il tecnico viola si è volentieri prestato a rispondere alle varie domande del caso (incluse anche quelle sulle vicende giallorosse ormai evidentemente legate all'aeroplanino secondo i più...) tirando fuori una battuta per niente scontata. Perchè se il calore della piazza deve aver comunque colpito Vincenzo, di certo il suo calcio ha stregato l'intera città.
E qualcosa si era per la verità già intuito in quel di Moena. Quando ancora gli acquisti non arrivavano un po' tutti si aggrappavano alle idee innovative di questo giovane allenatore e del suo ampio staff. Una scelta quasi istintiva, forse dettata dal profilo comunque basso ed educato dell'ex bomber di Roma e Sampdoria. Una simpatia nemmeno troppo influenzata dalle recenti scottature chiamate Mihajlovic prima e Rossi poi. Ma qualcosa, in effetti, si poteva comunque intravedere in quei primi giorni di nebulosa Fiorentina prima che Pradè e Macia aprissero i rubinetti del mercato.
Perchè a differenza dei suoi predecessori, Montella, ha sì avuto la fortuna di ritrovarsi uno spogliatoio "ripulito" da cattive abitudini, ma anche il merito di mettere subito in chiaro il suo credo. Calcistico e non. Di tattica e di disciplina. Andando a pescare, per esempio, una fascia da capitano che potesse girare tra i vari esempi di condotta interna al gruppo. Scelta per niente banale, come del resto quella di voler provare a costruire una squadra "alla spagnola", una Fiorentina comunque votata al gioco.
E se il buongiorno si vede dal mattino, i risultati danno già ragione a Montella. Qualche punto dimenticato qua e là per poca cattiveria sotto rete, qualche disattenzione e un'ingenuità comunque giustificabile a nemmeno tre mesi dalla nascita di una nuova squadra sono solo aspetti sui quali migliorare. Adesso, mentre la piazza si specchia nei talenti arrivati in estate (Borja Valero, Roncaglia, Pizarro e compagnia, tanto per intendersi) è soprattutto lui a rappresentare la garanzia di un'annata tutta da seguire. Con il suo sorriso, talvolta sornione, che ora rimbalza su ogni tifoso viola.