QUEI "TRE MERCENARI"

06.07.2017 00:00 di  Sonia Anichini   vedi letture
QUEI "TRE MERCENARI"

Chissà se Saponara ieri ha fatto da interprete a Gaspar durante la loro partecipazione al Viola Store vicino allo stadio, se gli avrà spiegato che i 500 tifosi che erano fuori, non erano lì per acclamare al suo acquisto. Si tolga subito ogni illusione e capisca che purtroppo c’è ancora troppo scetticismo intorno alla Fiorentina anche se saremo pronti ad applaudirlo se risulterà bravo e utile alla nostra malconcia difesa. 

E’ iniziata la nuova stagione viola ed è iniziata come è finita cioè con la contestazione alla società. Ognuno può pensarla come vuole, ma questa voglia irrefrenabile dei nostri big di andarsene è molto preoccupante e la gestione di questi casi è ridicola. Da una parte la dirigenza sbandiera il concetto di non mettere sul mercato nessuno (forse in tribuna!), dall’altra i calciatori che fanno chiaramente sapere di voler cambiare aria, volenti o dolenti. Bernardeschi non rinnova e strizza l’occhio alla Juve, Kalinic che ringrazia tutti e manda messaggi d’amore al Milan sbugiardando Corvino che lo considerava incedibile, Borja Valero commosso e demoralizzato lancia, in un messaggio vocale, il suo addio malinconico a Firenze e la rabbia per come sta maturando, anche se era presente al primo raduno della Fiorentina. Ci siamo sempre lamentati che i media nazionali non considerano la nostra squadra, ma in questi giorni tutti parlano delle “svendite” che sono in atto a Firenze e la cosa non ci rincuora di certo. Non mi fa piacere nemmeno vedere come alla fine passeranno per “tre mercenari” irriconoscenti, con sfumature diverse per affezione, ruolo e caratteristiche personali, e la società come una succube delle volontà altrui. Dovevano essere i calciatori a venire allo scoperto e così è stato, gli hanno tolto il doloroso peso di queste decisioni. Una volta dicevano che i contratti andavano rispettati, salvo stracciarli davanti a cifre importanti, al fair play finanziario, ai buchi di bilancio, al ridimensionamento delle ambizioni e degli ingaggi. Andranno via perché qui non ci sono possibilità di crescita (Berna e Kalinic) o non si vogliono calciatori “vecchi” ed ingombranti (Borja) nel cuore dei tifosi e sul portafoglio viola. Va da se che guadagneranno di più, ma li dobbiamo biasimare?

 Alla contestazione di ieri è apparso Salica ed ha chiesto di lasciarli lavorare, ma le nostre preoccupazioni partono da lontano, sono figlie dei segnali di disaffezione e disinteresse della proprietà che ha infine manifestato la voglia di disfarsi della Viola, come ricatto e ripicca nei confronti di tutti. Non riescono a tranquillizzarmi nemmeno le dichiarazioni di Antognoni che ci fa sapere che la squadra sarà competitiva e i nuovi acquisti di valore. Troppe volte alle parole non sono corrisposti i fatti e dello scorso mercato estivo portiamo ancora gli strascichi. E poi trovare tre sostituti validi per quei “tre mercenari” non penso sia opera facile. 

La Signora in viola