QUAL. MONDIALI, Le prove dei Viola
Tre delle numerose gare di qualificazione ai mondiali sudafricani in programma sabato sera, vedevano impegnati sette giocatori della Fiorentina, dei quali però solo quattro sono scesi in campo. Le gare in questione erano Malta-Danimarca, Serbia-Romania e Italia-Montenegro.
Nel primo incontro agevole vittoria degli uomini di Morten Olsen, che si sono imposti per 3-0. In campo per tutti i 90’ Per Kroldrup e Martin Jorgensen, un dato, soprattutto per quanto riguarda quest’ultimo, assolutamente confortante in chiave viola. Clamorosa invece la sconfitta interna per 3-2 della Romania ad opera della Serbia. Adrian Mutu, in campo per tutti i 90’ e con al braccio la fascia di capitano, è apparso in difficoltà contro la difesa serba nella prima frazione di gioco, durante la quale ha pure rimediato un’ammonizione. Nella ripresa è cresciuto insieme al resto della squadra ed è stato l’autore degli assist che hanno permesso prima a Marica e poi a Stoica di accorciare per due volte le distanze. Da notare che il gol decisivo per i Serbi è stato messo a segno dall’obiettivo viola Branislav Ivanovic.
Zdravko Kuzmanovic ha invece assistito a tutto l’incontro dalla panchina. Stessa sorte per Riccardo Montolivo e Alessandro Gamberini a Podgorica, dove la nazionale italiana ha superato il Montenegro per 2-0. Almeno il centrale bolognese un po’ di spazio nel finale lo avrebbe meritato, viste soprattutto le precarie condizioni fisiche di Chiellini, ma Lippi ha preferito dare riposo a Pirlo sostituendolo con Brighi. Nella serata di Giampaolo Pazzini, che ormai però rappresenta il passato della Fiorentina, buona anche la prova di Stevan Jovetic, il quale in viola si spera abbia un radioso futuro. Sicuramente il migliore della selezione balcanica, l’ex stella del Partizan ha però palesato nuovamente la difficoltà di trovare una collocazione precisa in campo. Nel primo tempo ha agito prima da esterno sinistro poi da trequartista puro, mentre nella ripresa ha praticamente giocato a tutto campo. Volitivo e concentrato, ha spesso messo in difficoltà la difesa azzurra andando in pressing sui centrocampisti italiani e lottando su ogni pallone. Nella prima frazione è stato l’unico giocatore del Montenegro a centrare lo specchio della porta, mentre una sua fuga sulla sinistra è stata fermata da un fallaccio di Fabio Cannavaro che meritava punizione ben più severa dell’ammonizione comminata al madrilista dall’arbitro Atkinson.