PRANDELLI, Uno sfogo per chiedere "aiuto"?
FirenzeViola.it
Cesare Prandelli e le sue dichiarazioni. Non si parla d'altro a Firenze. Tutti a cercare e ad immaginare il bersaglio mirato dal mister, nessuno si nega un'ipotesi sul perchè di uno sfogo tanto violento quanto inatteso. Vorrà davvero smettere? E' in contatto con qualche grande società? Non ha più fiducia nel Progetto? Chissà. Al momento, l'unica certezza assoluta, da gridare con forza, perchè sia chiara a tutti, è che il tecnico di Orzinuovi non andrà in un'altra squadra. Le sirene ci sono, eccome, ma lui ha deciso. Firenze è la sua città e l'alternativa alla Fiorentina, per il momento, è l'anno sabbatico.
Cresce però una sensazione diversa, lontana da tutte le altre. E se Cesare avesse bleffato? Se il mister avesse volutamente toccato certe corde? Firenze ed i fiorentini, mai come in questi giorni, hanno paura di perdere la loro guida, e non a caso l'amore e l'affetto per il tecnico è tornato forte, in queste ore. Era da tempo che la città non si stringeva con tanta decisione attorno alla squadra e al suo condottiero. Anche allo stadio, negli ultimi mesi, non si è vissuto il solito entusiasmo, la soltia carica. Ora si respira qualcosa di diverso, nuovamente.
I tifosi, anche attraverso le parole dei leader storici, fanno sapere che domenica saranno tante le dimostrazioni di affetto nei confronti di Prandelli e della squadra, ed il sentore è che il "Franchi" tornerà ad essere la bolgia dello scorso anno, quel fortino capace di diventare davvero il dodicesimo uomo in campo. Prandelli, probabilmente, voleva capire, tra le altre cose, se i fiorentini sono davvero orgogliosi dei ragazzi in maglia viola, se ancora sanno entusiasmarsi con e per loro. Del resto, la sensazione che i giocatori non si sentano abbastanza apprezzati, è forte.
Lo ha detto lo stesso Corvino, una decina di giorni fa: "Andrò nello spogliatoio a far vedere ai ragazzi i numeri che hanno messo insieme, per fargli capire che stanno facendo grandi cose". Ecco, forse, il perchè delle parole di Cesare Prandelli. Il "padre" di questo gruppo voleva una dimostrazione di stima, d'amore, per lui e per i suoi ragazzi, per donare nuovo slancio e nuova convinzione a questa Fiorentina, in un momento nel quale, dopo l'eliminazione dall'Europa, rischiava di dominare la depressione, il pessimismo. Oltre a questo, il mister, voleva ricompattare l'ambiente, far capire a città e critica che per raggiungere l'obiettivo Champions è necessario l'aiuto di tutti. Restano dubbi su quanto questo modo di mandare messaggi, di "chiedere aiuto" sia corretto, e sicuramente qualche malumore nel mister c'era e c'è, ma adesso tutti dobbiamo pensare alla Champions, remando il più possibile nella stessa direzione. E' questo che vuole Prandelli il quale, a sua volta, deve capire che a Firenze, il 99% delle persone, tifosi e giornalisti, sta con lui, e lavora o tifa per far crescere la Fiorentina.