PRANDELLI ALZA LA VOCE, Coraggio viola!
La Fiorentina torna in campo oggi. Prandelli, insieme con il suo staff, ha studiato nei minimi dettagli la terza fase della preparazione, quella che dovrà portare brillantezza e rapidità nelle gambe dei guerrieri viola. Il "Mago di Orz" riparte dall'amichevole con il Barcellona, dalla quale ha ricavato spunti importanti. Nonostante l'acido lattico attanagliasse i suoi uomini, visibilmente appesantiti dai carichi di lavoro, il mister gigliato ha comunque visto qualcosa di positivo. Santana e Pazzini su tutti, ma anche il solito Frey e , a sprazzi, Felipe Melo; così come è piaciuto il piglio con cui è sceso in campo il giovane Jovetic.
Ma non era contento, Prandelli, a fine gara. Il primo tempo della sua Fiorentina lo ha fatto letteralmente infuriare. Lo si vedeva, guardandolo in faccia. Espressione cupa, volto tirato, e urla, tante urla. Un grido, soprattutto, è uscito spesso dalla bocca del mister: "Saliamo!". I suoi giocatori sono scesi in campo timorosi, intimoriti dal blasone dell'avversario, e si sono preoccupati esclusivamente di difendere, non provando mai ad aggredire il Barcellona. Lo aveva detto, alla vigilia, Cesare Prandelli: "Possiamo anche prendere una valanga di goal e fare una figuraccia, ma io voglio vedere una Fiorentina che provi a giocare, che tenga, per quanto possibile, il possesso palla". Non lo hanno ascoltato, i suoi uomini, e questo non gli è andato per niente a genio. Non pretendeva di dominare il Barca, e nemmeno di imporre il proprio gioco, ma almeno voleva provarci, voleva vedere una squadra sbarazzina, con personalità, senza paura. Il progetto iniziato tre anni fa prevede questo: una formazione coraggiosa, sempre alla ricerca del goal e del bel gioco. I viola hanno fatto enormi passi avanti nel corso della gestione Prandelli, come testimonia la vittoria sul campo della Juve dello scorso campionato, o la "partita perfetta" di Eindhoven. Non vuole tentennamenti, Prandelli e, soprattutto, non tollera i passi indietro. La crescita deve essere continua.
Da oggi la Fiorentina tornerà al lavoro, ed il tecnico di Orzinuovi lavorerà molto sull'aspetto mentale. Del resto lo sapeva anche lui: "in questo periodo le mie squadre sono brutte. Brutte e pesanti". Nessuna paura dunque, se lo spettacolo ancora non arriva. Tutto il lavoro è programmato per essere pronti il 12 agosto, giorno della gara d'andata del preliminare. Ma la mentalità non deve mancare, mai. Una grande squadra deve sempre scendere in campo per dominare il campo, per avere il controllo della gara. Riuscirci, poi, non sempre è possibile, ma l'idea deve essere sempre e comunque quella, per essere protagonisti, come ama ripetere Prandelli. I viola possono esserlo, in Italia e, speriamo, nell'Europa che conta. Eccolo il punto fondamentale. Se sarà Champions League la Fiorentina sarà "costretta" ad affrontare formazioni che masticano questa competizione da anni, formazioni abituate ad essere sotto gli occhi di tutto il mondo. Presentarsi al loro cospetto con la paura di non essere all'altezza sarebbe fatale. Non deve esserci presunzione, chiariamo, ma la convinzione di essere forti e di potersela giocare a testa alta con tutti sì. E' questo il progetto della Fiorentina, dei Della Valle, di Prandelli.
Un passo falso, una piccola caduta ci può stare, soprattutto in questo periodo, ma deve rimanere un episodio. Il mister gigliato si è fatto sentire, subito, nell'immediato dopo-gara del "Memorial Franchi" ed oggi, alla ripresa, tornerà a farlo nelle segrete stanze degli spogliatoi di San Piero a Sieve. Non ha timori, comunque, Prandelli. Sa che i suoi guerrieri gli sono fedeli e mai, dopo una caduta, lo hanno tradito. Si sono sempre rialzati, lo hanno sempre ascoltato seguito. Lo faranno anche stavolta, siamo sicuri. Del resto, non c'è altra soluzione. La Champions incombe, Fiorentina, niente paura, alza la testa e mostra i muscoli. Firenze non teme nessuno.