POCHEZZA VIOLA
Forse il problema è nostro. Forse non valutiamo quel vediamo con chiarezza. Ed obiettività. Forse siamo troppo tifosi persino noi che, di Fiorentina, dovremmo solo scrivere e raccontare. O forse siamo ancora accecati dalle ultime annate. Fatto sta che più passano le partite di questo campionato, e più che negli immediati dopo gara le parole che arrivano da sala stampa e mixed zone sono in netto contrasto con l'aria che si respira appena fuori dal "Franchi". Anche oggi. Anche al termine di una partita contro una delle Juventus più brutte mai viste a Firenze. E non solo per la maglia.
Eppure, di fronte alla pochezza manifestata anche oggi dalla truppa di Mihajlovic, sembra quasi di aver visto un altro film a fronte di quelle che sono le parole dei protagonisti. Mihajlovic soddisfatto per il dominio sui bianconeri, Andrea Della Valle che di nuovo lo riconferma domandandosi come si possa non apprezzarlo, e la solita sfortuna sotto porta che non ha consentito ai viola di vincere. Sarà anche così, ma allora dovremo, nei prossimi tempi, cominciare a vedere le cose sotto un altro profilo. Quale non si sa, ma di certo andrà capito.
Perchè, ad oggi, una visione realistica della Fiorentina racconta di una società senza presidente, con un consiglio d'amministrazione che dovrebbe vederne il ritorno rimandato di settimana in settimana. Una squadra al decimo posto, priva di gioco, senza guizzi e senza idee. Alcuni acquisti come D'Agostino ormai definitivamente scomparsi e altri giocatori che aspettano solo il suono della campanella per prendere altre strade. E nel mezzo un allenatore che, adesso, anche la Curva non sopporta più. Il tutto alla luce di una proprietà che dopo aver caricato la gara di oggi come "quella dell'anno", adesso quasi scrolla le spalle di fronte al "pareggino" con i bianconeri come del resto può accadere quando, nel proprio hobby (parafrasando Diego Della Valle) le cose non girano.
Prima contro il Milan, poi contro la Juve, lo stadio di Firenze è tornato ad essere quello di un tempo, almeno a livello numerico. Ma anche oggi, contro questa Juve piccola piccola, il sostegno della tifoseria non è certo mancato sino al fischio finale. Quando, invece, il deludente 0-0 è stato salutato con sommessi fischi. Segno, evidentemente, che allora non siamo i soli a pensare che questa Fiorentina sia diventata poca cosa e che necessiti, come minimo, anche una certa chiarezza definitiva sui progetti futuri. Forse, alla lunga, anche in Fiorentina si accorgeranno che domeniche come queste non faranno altro che allontanare la gente dai propri colori e da quella passione che, un tempo, avrebbe comunque reso la sfida con la Juve qualcosa di diverso. E non "l'ordinaria amministrazione" che emerge dalle parole che arrivano dopo queste modeste prestazioni.