PIOLI E I FANTASMI DEL 2016: A ROMA PER ORGOGLIO E RISCATTO
Stefano Pioli farà tutti gli scongiuri del caso ma il 3 aprile non è una data che nel corso della sua carriera gli ha portato granché bene. In relazione, in particolar modo, allo stadio Olimpico di Roma. Domani infatti, quando la sua Fiorentina scenderà in campo per affrontare la prima delle ultime nove “amichevoli” (ormai di questo dobbiamo parlare) di questo grigio campionato, saranno trascorsi tre anni esatti da quel maledetto derby perso dalla sua Lazio per 4-1 che gli costò la panchina. Una giornata nerissima per il tecnico di Parma, che solo pochi mesi prima con i biancocelesti aveva ottenuto una storica finale di Coppa Italia e una qualificazione ai preliminari di Champions League ai danni del Napoli proprio al San Paolo e che invece quel giorno incassò la sconfitta più ampia mai subita contro i giallorossi.
Un motivo in più, dunque, per caricare la sua Viola in vista dell’appuntamento di domani, dove più che le motivazioni (ormai la classifica difficilmente potrà regalare qualcosa di diverso dell’attuale decimo posto) conterà l’orgoglio di tornare al successo dopo quasi due mesi di distanza dall’ultima volta (1-4 il 17 febbraio in casa della Spal). I numeri, del resto, sono dalla parte di Pioli, che pur andando ad affrontare la squadra contro cui ha subìto più confitte da allenatore dopo la Juventus (ben 11 su 20 precedenti) è in serie utile sulla Roma da tre partite consecutive, nel corso delle quali ha ottenuto due vittorie e un pareggio. Un filotto interessante per il 54enne tecnico emiliano, che vincendo lo scorso anno 2-0 all’Olimpico grazie ai gol di Benassi e Simeone ha ritrovato il successo contro i giallorossi dopo sei anni di astinenza (l’ultima volta che c’era riuscito era il settembre 2012 e allenava il Bologna). La speranza è che il poker sia dietro l’angolo, visto che contro Claudio Ranieri su due precedenti non ha mai perso.