PESSIME INTERPRETAZIONI, DA MASSA A SIMEONE. SI CHIUDE A -1
Ho sempre pensato che la VAR servisse a poco quando l’ultima parola spetta sempre e comunque all’arbitro e ieri ne abbiamo avuto la conferma. Diventa anche cervellotico capire i meccanismi con i quali vengono concessi o meno i rigori: se prima batte qui o batte là il pallone, se il braccio è più o meno aperto, se sei biondo o moro e soprattutto se sei strisciato, con una netta preferenza per il bianconero. La diciannovesima giornata di campionato ha visto concedere rigori in Juventus-Sampdoria con le stesse caratteristiche di quello negato alla Fiorentina contro il Genoa quindi non possiamo che arrabbiarci, ma a muso duro non con l’eleganza di Antognoni! Si è stizzito pure Pioli, che è stato allontanato dal campo.
Ci torna anche alla mente il rigore del signor Orsato a nostro sfavore contro i gobbi a Firenze sempre per un braccio, di Edimilson nello specifico, che lasciò a noi molti dubbi ma non a lui. Credo che la tecnologia rischi di portare via un po’ di autorità ai fischietti e loro se la riprendono con la tanto discussa “interpretazione”, non certo da Oscar quando il palcoscenico è quello viola. Non che la Fiorentina abbia obiettivi eclatanti da raggiungere o possa fare paura a qualcuno, ma se ci viene dato quello che ci spetta si sarebbe più contenti. Non ci devono regalare niente, ma viste le difficoltà che abbiamo sotto porta e la prerogativa di non fare gol nemmeno con le mani, almeno dal dischetto fateci tirare quando è giusto che sia.
Purtroppo, anche ieri, la Viola non è riuscita a portare a casa la vittoria contro un Genoa non certo irresistibile, commento che abbiamo fatto spesso per altre partite e per altri avversari. I ragazzi ci hanno provato, le occasioni ci sono state e i due pali sono la testimonianza, ma resta lampante anzi lampeggiante come una sirena d’allarme, il problema del centravanti. Simeone ha avuto, dopo pochi istanti dal fischio d’inizio, una palla gol che bastava appoggiarla di testa in rete ma è riuscito a girarla fuori e ci ha fatto declamare subito una buona dose di…bip! Dispiace accanirsi sempre contro di lui ma, d’altra parte, il ruolo di attaccante lo fa lui e mi resta difficile prendermela con Pezzella se non fa gol! Il ragazzo si da anche d’affare a centrocampo e recupera qualche pallone ma poi arriva in aria quasi spaesato e stremato.
Resta Chiesa l’unico baluardo al quale affidarsi per provare a smuovere le sorti viola e quel palo che ha colpito grida ancora vendetta. Ero già saltata sul divano convinta del vantaggio! Come lui aveva colpito il legno Mirallas dando l’unico segno della sua presenza. Altri errori poi, vedi Edimilson, non ci hanno consentito di chiudere il 2018 con un punteggio superiore allo scorso anno e quindi ci fermiamo a quota 26 mentre nel 2017 ne avevamo 27. La cosa importante sarebbe finire meglio a maggio e per questo ci dovrebbe aiutare il mercato di riparazione ma sentire Antonio che dice “se ci sarà la possibilità, qualche piccolo sforzo verrà fatto” mi fa sorridere, solo perché è lui. I piccoli sforzi, come i piccoli investimenti, come i piccoli obiettivi, come i piccoli coinvolgimenti emotivi portano poco lontano.
Un buon 2019 a tutti.
La Signora in viola