PAUNOVIC (EX CT SERBIA): "CHE DUELLO TRA DUSAN E NIKOLA: SONO IL FUTURO"
Veljko Paunovic conosce Nikola Milenkovic e Dusan Vlahovic come le sue tasche. Anche se i due protagonisti della gara di questa sera tra Juventus e Fiorentina sono nati a tre anni di distanza, hanno infatti avuto l’opportunità di muovere i primi passi nelle giovanili della Serbia grazie alla lungimiranza dell’ex giocatore di Partizan e Atlético Madrid, oggi tecnico del Chivas Gudalajara, in Messico, dopo l’esperienza da ct nelle Under serbe (tra Under-18 e Under-20). È notte fonda in Italia quando Paunovic decide di rispondere a Firenzeviola.it. Mancano poche ore al delicato match contro il Pachuca (terminato poi 1-1) eppure per parlare dei due talenti, l’ex centrocampista ha scelto di ritagliarsi un po’ di tempo.
Paunovic, qual è il primo pensiero che le viene in mente quando pensa ai “suoi” giovani Milenkovic e Vlahovic?
“Poche parole ma un unico concetto: fame, competitività, voglia di arrivare. Insomma, ambizione. In campo erano come fratelli, perché pur essendo giocatori con caratteristiche diverse condividevano le stesse motivazioni. Stasera immagino che saranno meno fratelli (ride, ndr) però sono certo che di fondo il loro legame rimarrà. Mi aspetto tra di loro un duello corretto ma anche spettacolare”.
Si aspettava che dalle giovanili della Serbia i due avrebbero fatto così tanta strada?
“Cero, lo si vedeva fin da quando erano ragazzi che sia Dusan che Nikola avrebbero fatto una lunga e luminosa carriera. C’erano due aspetti che di loro mi hanno sempre colpito: la fisicità e la qualità nelle giocate. Pur avendo ruoli diversi, riuscivano ad eccellere sempre rispetto ai loro compagni di reparto. Avevano una mentalità tale da superare ogni ostacolo e da migliorarsi in allenamento giorno dopo giorno. Sono felice di vedere che le mie previsioni su di loro si sono avverate”.
Crede che Milenkovic e Vlahovic possano rappresentare delle “colonne” per la rifondazione della Serbia dopo il deludente Mondiale?
“Sì, mi piace il termine “colonne”. Sono d’accordo. Descrive bene quello che possono rappresentare nel breve periodo per la nostra Nazionale. Ci aggiungo però che loro dovranno prima ritagliarsi un ruolo più importante all’interno della Serbia, non solo a livello tecnico ma in particolare di leadership. Loro sono giovani e possono ancora crescere ma penso che il prossimo Europeo di calcio possa rappresentare il loro definitivo trampolino di lancio”.
Oggi chi riuscirà a sopraffare l’alto? A Firenze, ovviamente, tifano tutti per Milenkovic…
“Dipenderà non solo da loro ma da come nel complesso Juventus e Fiorentina approcceranno la partita. Sarà sicuramente interessante vederli lottare su ogni pallone: la loro mentalità farà come sempre la differenza… la voglia di prevalere sull’altro e dimostrarsi il migliore”.