OPERAZIONE RILANCIO
La cessione di Savic è un boccone che Sousa ancora evidentemente non ha mandato del tutto giù. Del resto, Cognigni glielo comunicò pochi minuti prima della partenza per la tournée sudamericana. Lui stava progettando il reparto difensivo proprio intorno alla coppia Gonzalo-Savic e vederlo andar via in quel modo, senza essere interpellato dalla società, è stato un qualcosa che lo ha fortemente turbato. Nell’affare arrivò però Mario Suarez, centrocampista di caratura internazionale, voluto da mezz’Europa ma ormai fuori dai piani di Simeone. In molti acclamammo quella trattativa come un affare per la Fiorentina, considerate le cifre e i valori tecnici dei giocatori. Lui no e non ha mai perso occasione per dimostrarlo. L’inizio di stagione di Mario Suarez è stato forse l’unico neo di questo splendido e storico momento viola. Lo spagnolo fatica ad entrare negli automatismi della squadra e sembra la cartolina sbiadita del giocatore ammirato in Spagna.
Sousa non è contento di Suarez, non perde occasione per dimostrarlo e la conferenza stampa di oggi è soltanto l’ultimo esempio. Solitamente si sofferma molto sui singoli, analizzando nel dettaglio e dando spiegazioni articolate. Come fatto oggi con Kalinic e Rossi. "E' un giocatore a disposizione ma non costruisco la squadra solo con un giocatore”. 30 secondi, spaccati. Niente di più. Alla vigilia di una gara così importante, con la Fiorentina in testa alla classifica dopo più di 16 anni, sarebbe da stupidi far polemica, ma lo spagnolo si avvia a grandi passi verso un’altra panchina, l'ennesima, e l’amore tra i due non sembra assolutamente esser sbocciato.
Sousa ama stupire e tirar fuori il coniglio dal cilindro spiazzando tutti. Vedere Suarez domani sembra ad ora quantomeno improbabile, ma con Sou(sa) l’enigmista, niente è davvero impossibile...